Mandala è un termine sanscrito che ha molti significati, tutti connessi con l'essenza della vita.
"Manda" significa "essenza"." La" letteralmente vuol dire "ciò che tiene assieme". L'equivalente tibetano "Kyil Khar" significa "centro - circonferenza". Potremmo riassumere il significato di Mandala in ciò che contiene lo schema essenziale dell'esperienza, cioè, sia il centro che la periferia.
Il Mandala è un’immagine sintetica e dinamica che raffigura la ricerca del sé, cioè di un centro che aggrega ed integra intorno all’essenza che lo compone un sistema complesso di relazioni in evoluzione, dove attraverso il rapporto che ciascuno elemento mantiene con il centro, tutto è connesso con tutto e l’azione di uno degli elementi si riflette su tutto l’insieme e su ciascun suo componente.
In Sanscrito mandala significa, in primo luogo, cerchio magico o centro, ma, in senso più esteso, designa un aiuto per la meditazione e la concentrazione. Costruito a partire da cerchi e da forme derivate, viene per lo più disegnato e dipinto, ma anche foggiato architettonicamente ed è spesso evidente nelle piante dei templi.
In senso proprio, i mandala sono psicocosmogrammi, ovvero modelli spirituali che rivelano l’arcano gioco delle forze che operano nell’universo e in noi stessi e che pertanto indicano la via della reintegrazione della coscienza.
"Lo stimolo spirituale è quello di tracciare una strada dal tempo all’eternità, è l’ansia di aiutare la coscienza primordiale, che è fondamentalmente una, a ritrovare la sua integrità….
I mandala sono simboli ben architettati, ma ardui, dei quali spesso si ignora oggi dagli stessi adepti la significazione, onde restano dubbi e malsicuri, come libri scritti in una lingua di cui non si conosca più la chiave ma che, a saperli leggere, dicono poi tutti la medesima cosa; ed è quella stessa ansia che tormentava il vate upanishadico: Tamaso ma jyotir gamaya - fammi passare dalla tenebra alla luce”. (Giuseppe
Tucci)
La funzione simbolica del mandala va rintracciata nelle primissime epoche della storia dell’uomo. Alcuni antichissimi luoghi di culto sono costruiti in forma circolare, come il megalitico luogo druidico di Stonehenge, risalente all’età del bronzo o alla più antica età della pietra; i disegni rupestri raffigurano spesso forme circolari e spiraliformi; le montagne sacre, gli Ziqqurat, furono erette oltre cinquemila anni fa in Mesopotamia, dove avrebbero dovuto rappresentare sia il cosmo che la storia della creazione; presso molti popoli, le grotte avevano la funzione di luoghi di culto, poiché il loro spazio racchiuso e la loro sezione circolare consentiva di stabilire un collegamento con gli avi e rispecchiava l’incontro tra cielo e terra.
Nella mitologia egiziana, il cerchio è simbolo del cosmo e, nello stesso tempo, espressione del mito della creazione, come nelle tradizioni europea, africana, asiatica e del sud Pacifico.
Gli aborigeni australiani lanciavano con i giavellotti degli enormi mandala sui terreni fertili, gli indiani Pueblos disegnavano sulla sabbia mandala per usi cultuali. In Europa, i mandala, sotto forma di immagini alchemiche e di rosoni delle chiese, esprimevano un ricco simbolismo; in India, esiste una “danza del mandala”, le cui figure create dal movimento hanno il medesimo significato dei disegni. In Tibet, infine, i mandala hanno da sempre un posto ben preciso nella vita religiosa ed esprimono dei complessi concetti filosofici e religiosi. In questa tradizione, la creazione di un mandala viene celebrata secondo regole prestabilite ed ogni segno ha una sua ben precisa funzione e significato.
|