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Giovanni Paolo I
Albino Luciani - (n. 17 ottobre 1917 a Forno di Canale (BL)
(Pontificato dal 6-8 1978 al 28-9-1978 - 33 giorni)

Il 26 AGOSTO è eletto ALBINO LUCIANI, che volendo combinare le qualità progressiste e quelle tradizionali di Giovanni XXII e di Paolo VI scelse come nome quello di entrambi.

Era nato a Forno di Canale (oggi Canale d'Agordo) villaggio montano presso Belluno, il 17 ottobre 1912.
Proveniva da una povera famiglia della classe operaia: suo padre andava spesso a
lavorare in Svizzera e la sua famiglia era nota come apertamente socialista. Dopo aver studiato nei seminari locali e aver prestato servizio militare, Luciani fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1935. Compiuti gli studi conseguendo il dottorato nell'università Gregoriana, fu dapprima curato nella sua parrocchia natale e nell'autunno del 1937 divenne vice-rettore del Seminario di Belluno.

Per dieci anni insegnò le materie più importanti, ricoprendo anche la carica di vicario generale del vescovo di Belluno. Nel 1949 fu incaricato delle questioni catechistiche in occasione del congresso eucaristico di Belluno e descrisse le sue esperienze in un libro intitolato "Catechetica in briciole". A quel tempo mantenne un valido rapporto con i comunisti locali. Nel dicembre del 1958 Giovanni XXIII lo nominò vescovo di Vittorio Veneto, dove esercitò un ministero decisamente improntato a uno spirito pastorale adatto all'ambiente rurale.

Il 15 dicembre 1969, per espresso desiderio della chiesa locale, venne nominato patriarca di Venezia. In campo disciplinare era un riformista: trovava infatti inutile la pompa ecclesiastica; incoraggiò i parroci a vendere i vasi sacri e altri oggetti preziosi della Chiesa a beneficio dei poveri. Nel 1971 poi propose che le Chiese ricche dell'Occidente dessero l'uno per cento delle loro rendite alle Chiese povere del terzo mondo.

Pur essendo praticamente sconosciuto all'estero, fu eletto nel terzo scrutinio del primo giorno del conclave riunitosi TV nell'agosto del 1978, dopo la morte di Paolo VI. La sua candidatura si impose quando divenne evidente che la maggioranza dei cardinali voleva un Papa dallo stile completamente nuovo, senza relazioni con l'ambiente curiale; dopo l'elezione lo stato d'animo che prevalse fra gli elettori fu una gioia incontenibile; l'uomo che avevano scelto era "il candidato di Dio".
Si disse che l'avere scelto il nome di Giovanni Paolo esprimeva il desiderio di combinare le qualità progressiste e quelle tradizionali di Giovanni XXIII e di Paolo VI; il 27 agosto egli annunciò ai cardinali, leggendo un testo ufficiale precedentemente preparato, la sua intenzione di continuare a mettere in atto le deliberazioni del concilio Vaticano II, conservando intatta allo stesso tempo "la grande disciplina della Chiesa nella vita dei sacerdoti e dei fedeli".

Un atto genuinamente spontaneo fu quello di tenere una conferenza stampa durante la quale affascinò i mille giornalisti presenti. Sempre insofferente della pompa e delle manifestazioni puramente esteriori, e inoltre veramente umile, fece a meno della tradizionale incoronazione e nel giorno in cui entrò in carica (3 settembre, in Piazza S. Pietro) fu semplicemente investito del pallio, simbolo del suo ufficio pastorale.
Tre settimane più tardi, intorno alle undici di sera di giovedi 28 settembre, morì per un attacco cardiaco mentre era a letto intento a leggere delle carte contenenti appunti personali. La luce era ancora accesa quando fu trovato morto il giorno dopo, intorno alle cinque e mezza del mattino.
Fu il primo Papa di cui si può dimostrare che ebbe origine dalla classe operaia: un uomo dotato di buon senso pratico che attirava la gente con il suo sorriso cordiale. E' tuttavia impossibile indovinare che tipo di politica avrebbe seguito se fosse vissuto.

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