A quattro giorni dalla morte di Eugenio III, il 12 luglio dell'anno 1153, con un voto concorde e per nulla turbato da alcun moto popolare, venne eletto il cardinale della Suburra, l'anziano romano Corrado, figlio del nobile romano Benedetto, già canonico e priore di S. Anastasio, creato nel 1126 da papa Onorio II, cardinale vescovo di Santa Sabina, . Fu consacrato lo stesso giorno, con nome di Anastasio IV.
Era noto come elettore di Innocenzo II, e fiero oppositore dell'antipapa Anacleto II. Quando Innocenzo fuggì in Francia per i tumulti romani, fu lui a rimanere a Roma come vicario d'Italia.
Era purtroppo già molto vecchio, e davanti ai problemi che avevano costellato la vita dei suoi due predecessori (la repubblica romana, il patto di Costanza, ecc.), pare che non volle occuparsene. Non volle attaccare la costituzione repubblicana, non volle sollecitare Federico, nè premere sull'attuazione del patto.
Visse così i suoi 16 mesi di pontificato nella massima tranquillità, e per i repubblicani Anastasio divenne un papa ideale.
Ci fu comunque un'incrinatura nei rapporti con la Germania di Federico. Il re tedesco venendo meno ai canoni del concordato di Worms, aveva nominato Vickman vescovo di Naumburg, arcivescovo di Magdeburgo. Anastasio inviò un legato in Germania per discuterne e far osservare il concordato. Ma alla fine, naufragata la missione, Anastasio convalidò la nomina. Preferì la tranquillità.
Quando Vicmanno scese a Roma per ottenere il pallio, il papa non volle consegnarglielo, e davanti a molti prelati raccolti in S. Pietro, solennemente gli disse di prendere il pallio dall'altare con le sue mani "se era sicuro della sua legittima elezione".
Tranquilli non furono i suoi successori. La questione "Magdeburgo" probabilmente raffreddò i rapporti tra il Papato e Federico. La lotta per le investiture tornava sulla scena.
Nel 1154, il 3 dicembre 1154, dopo 17 mesi di pontificato, Anastasio moriva.
Fu sepolto in Laterano.
La successione fu abbastanza singolare, per la prima volta (e fu anche l'unica),
sulla cattedra di S. Pietro salì un cardinale inglese.
|