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LUCIO II, Gerardo Caccianemici, di Bologna
(1144-1145)

Morto l'8 marzo 1144 il timoroso Celestino II, il 12 marzo veniva consacrato il cardinale bolognese Gerardo Caccianemici, ex cancelliere e bibliotecario di Innocenzo II poi legato in Germania presso re Lotario. Prese il nome Lucio II. Meno timoroso del predecessore (tenendo fede al suo cognome) i Romani repubblicani che avevano occupato il Campidoglio, impavido, volle andare a cacciarli di persona lasciandoci però la pelle.

Appena salito sul soglio cercò di trattare con Ruggero di Sicilia a Ceprano, ma non riuscì a ottenere la pace che avrebbe desiderato, anzi il normanno iniziò a devastare i territori fino a Ferentino.
Lo scopo della pace era quello di avere nel normanno un alleato per potersi così opporre alla insurrezione romana. Questa aveva ormai ottenuto buoni risultati migliorando la repubblica, eleggendo il patrizio Giordano, fratello dell'antipapa Pierleone. Che per prima cosa volle che il papa rinunziasse a tutte le regalie, e si accontentasse delle decime e delle oblazioni.
I più esaltati repubblicani si comportarono piuttosto male, esercitando violenze sui cardinali e i nobili. Lucio a quel punto chiese aiuto allo straniero, invitando Corrado III di Germania a scendere in Italia. Ma questi gli mandò a dire che non poteva intervenire per i vari problemi che aveva al suo Paese. Forse non volle perchè non si fidava di questo papa, e pur accogliendo bene la legazione pontificia, si mostrò cordiale anche verso una legazione repubblicana che era andata in Germania a chiedergli un riconoscimento ufficiale del Comune di Roma.
Del resto ricordiamo che Corrado era della stirpe degli Hohenstaufen, a suo tempo scomunicata da Onorio II.

Nel frattempo il nuovo comune di Roma si rafforzava in Campidoglio, però senza i consoli, essendo questo un titolo aristocratico; i repubblicani si accontentarono del patrizio Giordano.
Roma considerato decaduto il potere del pontefice, iniziò dal 1144 perfino a contare gli anni della "nuova era" repubblicana.

Lucio era indignato, preso dal desiderio di farsi da solo giustizia si improvvisò condottiero e guerriero. Riunite poche milizie volle dare l'assalto al Campidoglio. Nei tumulti che seguirono, il papa - secondo la testimonianza di Goffredo di Viterbo - fu colpito da una pietra tirata dall'alto della rocca che lo ferì gravemente. Trasportato nella chiesa di S. Gregorio, morì subito dopo. Era il 15 febbraio 1145.

Nel suo breve pontificato (quasi un intero anno) si era preso cura di alcuni problemi religiosi in Francia e in Inghilterra, inviando suoi fidati legati. Fece erigere alcuni monasteri in Germania. Ripristinò e arricchì la basilica di S. Croce in Gerusalemme, di cui portava il titolo cardinalizio.
Lucio fu poi sepolto nella basilica Lateranense.

Nello stesso giorno i cardinali si riunirono in gran fretta per leggere un nuovo pontefice.

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