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VITTORE II, Gebeardo, conti Dollestein, tedesco (1055-1057)

Gebeardo dei conti di Dollnstein-Hirschberg (famiglia sveva) , cugino di Enrico III e vescovo di Eichstätt fu proclamato pontefice il 16 aprile 1055 ed assunse il nome di Vittore II, dopo oltre un anno di sede vacante.

Il motivo di un così lungo interregno fu dovuto a parecchi fattori, il primo tra i quali il fatto che la nobiltà romana mandò a Magonza parecchie ambascerie al fine di far propendere la scelta dell’imperatore su qualche personaggio antiriformista. Ma nonostante Ildebrando di Soana si trovasse ancora in Francia per far capitolare il monaco eretico Berengario, cosa che per altro gli riuscì durante il concilio di Tours del 1054, riuscì a convincere l’imperatore a spostare la scelta sul di lui cugino in maniera che l’opera riformatrice potesse aver seguito.
Un ulteriore ritardo alla nomina papale fu dovuto allo stesso Gebeardo il quale volle assumere l’impegno solo dopo l’assicurazione di Enrico III che i territori pontifici sarebbero stati posti sotto tutela imperiale.
Enrico III la promessa la fece salvo poi nominare il pontefice “vicario imperiale” nel giugno dello stesso anno in occasione dei concilio di Firenze, scaricandosi così le responsabilità temporali legate ai territori governati dal papa.
Capito che avrebbe dovuto arrangiarsi nel campo militare, Vittore II cercò quindi l’appoggio di Goffredo di Lorena anche se questi era stato per lungo tempo in contrasto con Enrico III, dal quale era stato spogliato del ducato di Bassa Lorena e che dopo aver sposato Beatrice, vedova di Bonifacio di Toscana ( morto nel 1052 per un incidente di caccia) ed essere diventato il signore più potente d’ Italia, fu nuovamente attaccato da Enrico III non dimentico dei torti subiti.
Goffredo era riuscito a resistere agli attacchi dell’esercito imperiale lasciando però in mano a Enrico III, la moglie Beatrice e la figlia Matilde, nata dal matrimonio con il precedente marito.
Però la sorte non girò male al pontefice perché Enrico III morì nell’ottobre del 1056 e con l’imperatrice Agnese riuscì a trovare il giusto canale diplomatico per ricondurla a più miti consigli.
L’influenza di Ildebrando di Soana fece si che ad Agnese fosse riconosciuta la reggenza sul figlio Enrico di appena sei anni ed in cambio questa lasciò liberi gli ostaggi, restituendo a Goffredo la Lorena.
Rientrato in Italia, durante il concilio di Firenze del 1057 Goffredo fu proclamato “ patricius” e suo fratello Federico, già abate di Montecassino proclamato cardinale di San Crisogono in Transtevere.
Già provato per i duri viaggi Vittore II si spense ad Arezzo il 28 luglio 1057, alcuni vescovi avrebbero voluto far trasportare la salma ad Eichstätt ma fu impedito dalle locali popolazioni pertanto il corpo fu trasportato a Roma dove fu sepolto ( probabilmente nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin)

 

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