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GIOVANNI
XIX, Romano, dei c. di Tuscolo (1024-1032) |
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Romano di Tuscolo
fratello di Benedetto VIII già console e senatore di Roma, dopo aver
ricevuto rapidamente gli ordini sacri, fu consacrato pontefice con il nome
di Giovanni XIX, nonostante le regole e le leggi antisimoniache e
antinepotistiche volute proprio dallo stesso fratello e predecessore.
E, sempre a proposito di nepotismo mentre il pontefice mantenne la carica
di senatore, il fratello Alberico assunse quella di console.
Per quanto attenne la simonia Giovanni XIX si stava addirittura per
vendere il primato pontificale romano al patriarca Eustazio di
Costantinopoli, solo la sommossa dei vescovi occidentali lo fece desistere
ricavandone però un’insanabile frattura tra la Chiesa d’ Oriente e
quella d ‘ Occidente, tant’è che i nomi dei papi non comparvero più
nei dittici orientali.
Dopo la morte di Enrico II salì al trono di Germania Corrado II detto il
Salico che fu prontamente riconosciuto ed incoronato ( primavera del 1026)
anche re d’Italia dal potente Ariberto vescovo di Milano al fine di
tenere alla larga le pretese della nobiltà lombarda. Corrado II iniziò
quindi la discesa della penisola assoggettando via via tutte le città e
le nobiltà locali fino a raggiungere Roma dove fu omaggiato dal pontefice
che lo incoronò assieme alla moglie Gisela il 26 marzo 1027 in San Pietro
alla presenza di Rodolfo III, re di Borgogna e di Canuto re di Danimarca e
Inghilterra. I festeggiamenti finirono però in un bagno di sangue a causa
di scontri tra notabili romani e germanici.
Ma al di là di ulteriori piccole o grandi beghe si può sostenere che il
pontificato di Giovanni XIX fu essenzialmente un pontificato di pace,
nonostante il disprezzo nutrito dall’imperatore nei suoi confronti.
Il primo atto
imperiale di Corrado II fu, comunque, la regolamentazione e l’estensione
del diritto romano a tutte le te popolazioni imperiali, diritto che
sostituì quello longobardo in molte regioni soprattutto del nord.
Il pontefice si spense negli ultimi mesi del 1032 e fu sepolto in San
Pietro senza lasciar grandi rimpianti se non in Guido d’Arezzo
compositore ed inventore della nuova scala musicale, sempre magnificato
dal pontefice stesso.
Dal 1031 al 1075
a Bagdad regnò sul mondo mussulmano Abd Allah al Qaim e con lui finì il
predominio della dinastia Abbasside sul mondo islamico, anche gli
abbassidi continueranno la loro discendenza nei secoli futuri.
Mentre a Venezia il doge Pietro Centranigo (1026-1031)governò un altro
impero, quello della Serenissima Repubblica che ormai pochi poteva temere
sul mare.
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