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BENEDETTO
VIII, Teofilato, dei c. Tuscolo (1012-1024) |
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Teofilatto di
Tuscolo, figlio del conte Gregorio fu consacrato dalla stessa nobile
famiglia il 18 maggio 1012 e salì al soglio col nome di Benedetto VIII,
in contrapposizione al romano Gregorio voluto dall’ altra nobile
famiglia dei Crescenzi.
La contrapposizione fu violenta ed armata ma l’ultima parola spettò ai
Tuscoli i quali, recatisi in Germania presso la corte di re Enrico II, gli
promisero la corona d’imperatore.
Enrico II accolse favorevolmente la proposta e Gregorio fu spodestato. Il
futuro imperatore celebrò la messa di natale del 1013 a Pavia, poi si
trasferì a Ravenna ed in fine seguito da un gran stuolo di vescovi e
prelati, il 14 febbraio 1014 ricevette l’incoronazione in San Pietro.
Considerate però le varie suddivisioni in seno alla nobiltà romana ed
alla Chiesa stessa, Enrico II consegnò al pontefice una “regola”
nella quale veniva ancora una volta ribadito il diritto imperiale al
controllo delle elezioni papali secondo il diritto canonico.
Pochi giorni dopo l’incoronazione in città iniziarono i primi tumulti
fomentati da Arduino, privato della corona d’ Italia. La rivolta fu
sedata e i rivoltosi puniti ma la situazione suggerì all’imperatore di
tornarsene in Germania.
Il papa guerriero sottomise definitivamente i Crescenzi e a capo militare
della città pose il fratello Romano, mentre al proprio padre fu assegnata
la prefettura navale.
Arduino, perso l’appoggio dei Crescenzi e visto svanire il sogno della
corona reale si ritirò in convento presso l’ abbazia Fruttuaria dove
morì neI 1015.
Il pontificato di
Benedetto VIII si dovette confrontare però anche con i pericoli esterni
dovuti principalmente alle scorribande saracene che videro minacciare
Salerno a sud e Pisa a nord, per affrontare le quali fu allestita una
flotta capitanata dal conte Gregorio di Tuscolo ed equipaggiato un
esercito al comando dello stesso papa.
I saraceni furono sconfitti nel 1016 dall’esercito di terra e tentarono
di riparare in Sardegna dove furono raggiunti dalla flotta pontificia in
lega con le flotte di Pisa e Genova e da dove furono definitivamente
scacciati. L’isola divenne così colonia pisana.
Un’altra grossa minaccia fu rappresentata dall’avanzata dei greci nel
meridione d’Italia, in particolar modo in Campania ed in Puglia, per la
quale, nel 1020, il pontefice si recò a Bamberga presso l’imperatore al
fine di convincerlo a discendere la penisola con il proprio esercito,
l’operazione riuscì.
Enrico II si presentò nelle marche nel 1022 e con l’alleanza dei duchi
normanni di Melo riuscì a sbaragliare gli avversari.
Sul piano
puramente ecclesiastico Benedetto VIII non fu altrettanto impegnato e solo
nel 1018 riuscì a convocare un concilio provinciale dal quale fece però
promulgare norme importantissime quali l’ osservanza del celibato e la
condanna della simonia che grazie all’imperatore divennero anche leggi
imperiali.
Tentò inoltre di dar vigore al grandioso progetto per una pace universale
coinvolgendo anche il re di Francia Roberto e il re Rodolfo di Borgogna ma
la morte lo colse il 9 aprile 1024, mentre Enrico II lo seguì nel luglio
dello stesso anno. Benedetto VIII fu sepolto in San Pietro.
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