Il successore di
Giovanni XVII fu Fasano, nato a Roma da un prelato di nome Leone. Già
vescovo di San Pietro in Vincoli sin dall'anno 1000, fu consacrato papa la
notte di Natale del 1003 salvo poi renderla "urbis et orbis" i
primi giorni del nuovo anno.
Di profonda fede cristiana e di grande dottrina teologica, Giovanni XVIII
promosse l'evangelizzazione e l'opera missionaria presso le popolazioni
slave. Il suo braccio "armato" dalla fede fu sicuramente San
Bruno. La parità di diritti ecumenici instaurata dal pontefice fece si che
il suo nome sia stato iscritto nei sacri Dittici ( sorta di piccole tavole
in avorio, legno o terra-sigillata, incernierate a due a due e
rappresentanti din basso rilievo da un lato la vita del defunto e dall'altra
l'effige stessa, alla stregua delle più recenti icone da viaggio in metallo
o metallo dorato). L'iscrizione sembra sia stata decisa di pugno da parte di
Sergio, patriarca di Costantinopoli.
Sul piano temporale, prima e dopo la sua elezione vi furono dei significativi
interventi imperiali e conseguenze degli stessi.
Enrico II di Baviera, dopo aver sconfitto Arduino a Verona il 14 maggio 1004
fu incoronato re d' Italia da Alberico vescovo di Milano. Subito dopo però
scoppiarono i primi dissidi da parte della nobiltà lombarda ed in
particolar modo a Pavia che però dovette soccombere dopo l'incendio
generale propagato dalle truppe germaniche.
Giovanni XVIII, sconcertato da un mondo così cruento e scellerato si ritirò
a vita monastica presso il convento dell'abbazia di San Paolo, dove morì
nel giugno del 1009 e dove fu sepolto.
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