Romano di nascita,
fu eletto vescovo di Anagni da papa Formoso (Formoso, per ricordare, fu un
papa filo germanico) ed eletto papa nel maggio dell'anno 896. L'elezione di
Stefano VI fu dovuta essenzialmente alla pressione di Ageltrude, madre di
Lamberto da Spoleto in contrapposizione, con una gran parte della nobiltà
romana che avrebbe visto incoronato imperatore anzichè Lamberto il pìincipe
Arnolfo di Carinzia supportato da vassalli ereditari della disfatta
carolingia.
Ancora una volta la fazione spoletana pretese di erigersi a difesa della
Chiesa e della città di Roma, seppur in combutta con l'impero d'oriente e
soprattutto visceralmente coinvolta con mercanti arabi e guerrieri saraceni.
Lamberto fu riconosciuto imperatore quando si insediò a Pavia con le
proprie armate. Nel febbraio dell'anno 897 raggiunse sua madre Ageltrude a
Roma ed indisse un processo sommario contro Formoso (denominato il processo
al cadavere!).
Il Corpo di papa Formoso fu riesumato dopo circa otto mesi dalla sua
sepoltura sigillata.
Un diacono preposto al rito fu comandato ad imporre domande al defunto,
l'avvocato sinodale (defensor del cadavere) si ritirò davanti a tanto
orrore.
Le vesti dell'ex pontefice furono lacerate , amputate le tre dita della mano
benedicente, i miseri resti trascinati attraverso le strade di Roma fino ad
essere gettati nel Tevere.
Stefano VI, in quanto pontefice avrebbe dovuto contrastare quello scempio
anticristiano... ma sicuramente egli fu eletto nella sua senilità più
totale, da un partito che si prefisse di averne buon gioco.
Comunque, se da un lato vi fu il trionfo di Ageltrude e di suo figlio
Lamberto... dall'altro montò l'indignazione e l'orrore dei cristiani
credenti. Il partito filo germanico riprese il sopravvento, papa Stefano VI
fu incarcerato e strangolato nell'agosto dell'anno 897.
La leggenda vuole che dopo quelle nefandezze, la vecchia Basilica del
Laterano sia immediatamente crollata a seguito di un violento terremoto e
che il cadavere di Formoso sia stato trovato 20 leghe più a valle
perfettamente "restaurato ed intonso" sulla sponda destra del
Tevere, grazie alla visione di un monaco, dove fu sepolto.
Ufficialmente non è dato sapere dove si sia verificata la sepoltura di
Stefano VI.
Nel frattempo però il mondo cristiano, fortunatamente, non soffermò gli
occhi solamente alle vicende capitoline, ben altri furono gli interessi al
di la di Roma, seppur in maniera sommessa ed anche spesso estremamente
contrastata rifiorì la regola benedettina . Se anche non ci pervennero i
libri del tempo di s. Benedetto, a causa delle devastazioni subite dai
monasteri tra i secoli VII e X.
E' certo che alla fine del secolo IX, con la rifioritura della vita
monastica stessa il cristianesimo ebbe un impulso fondato sulla fede e sulla
speranza, soprattutto con il recupero delle biblioteche benedettine.
A Bagdad, in sella al potere continuò la distia degli ABBASSIDAS sempre con
AHMAD AL-MUTAMID (870-892) e le sue scorrerie ormai dilaganti in tutto il
mediterraneo, soprattutto lungo la costa nord-africana.
A Venezia, a contrastare i commerci e le scorribande arabe o saracene
continuò a pensarci il doge - Pietro Tribuno ( 888-912)
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