Nativo di Gallese (
in Val Teverina - l'attuale provincia di Viterbo) fu consacrato il 16
dicembre 882. La leggenda vuole che la sua dedizione alla chiesa fosse
iniziata all'età di 12 anni. Con papa Leone IV divenne suddiacono, mentre
con Nicolò Magno divenne legato pontificio a Costantinopoli e partecipò al
concilio che condanno Fozio e le sue dottrine secessioniste, successivamente
arcidiacono e vescovo di Cere (antico nome di Cerveteri ), dove svolse
l'altissimo incarico di tesoriere del papa e della Chiesa romana.
Con l''impero d'occidente disfatto e quello d'oriente sull'orlo di esserlo,
Marino I non incontrò grandi difficoltà sul piano politico. Qualcuna
invece la incontrò sul piano del diritto canonico, in quanto ma, non si
seppe mai dove, da chi e quando, il pontefice avrebbe dovuto avere radici
romane, se non di nascita, quanto meno già gerente di qualche chiesa o
qualche istituzione presente all'interno delle mura.
Fozio tornò a cavalcare la diatriba tra Chiesa orientale e Roma ottenendo
l'appoggio imperiale di Leone IV e di suo fratello Alessandro i quali, per
stabilire definitivamente la supremazia di Bisanzio su tutta la comunità
cristiana o quantomeno poter ottenere l'agognata indipendenza ortodossa,
scatenarono gli "alleati" turcomanni e saraceni già insediati in
più di qualche città fortificata del meridione d' Italia .
Ma la risposta fu altrettanto ferma: Carlo il Grosso, imperatore d'occidente
intervenne a difesa dei territori pontifici ordinando a Berengario conte di
Spoleto di invadere il ducato e di catturare il duca Guido, alleato degli
imperiali d'oriente e poi arginando tutte le varie scorribande con il
proprio esercito.
L'unica impresa saracena riuscita fu l'incendio del monastero di
Montecassino.
Marino I morìil 15 maggio 884 e fu sepolto in San Pietro.
A Venezia fu eletto doge Giovanni II Parteciaco ( 881-887).
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