Romano di nascita,
già candidato nel precedente conclave, Adriano II fu eletto pontefice il 14
dicembre 867 quando era arcidiacono e cardinale in San Marco ed ormai in età
avanzata.
La sua elezione avvenne all'unanimità nonostante i molteplici contrasti che
dividevano il clero, in particolar modo tra i sostenitori delle tesi
filo-imperiali e gli autonomisti seguaci della linea politica percorsa da
San Niccolò I Magno, forse proprio perchè uomo mite, indulgente e
caritatevole, infatti una delle prime cose che fece, fu quello di
un'amnistia generale nei confronti degli scomunicati, tra di essi due nomi
allora molto conosciuti per le loro costumanze: Zaccaria già vescovo di
Anagni e Teutgardo di Trevbiri .
Così come riabilitò Arsenio vescovo di Orte, da lui stesso relegato a
dimora coatta il 12 ottobre 868 per essere stato in combutta con il nipote
Eleuterio il quale, fallito il tentativo di prendere in sposa la figlia del
pontefice, già promessa ad un altro nobile romano, la fece rapire assieme
alla madre, per portarle nel proprio palazzo con l'intendo di sedurla ma
sentitosi ancora rifiutato uccise entrambe.
Sul piano politico fu praticamente trascurato da tutti gli imperiali non
intervennero mai nè in sua difesa nè in difesa di Roma non solo nel
rapimento e nella morte della figlia e della moglie ma nemmeno quando
Lamberto duca di Spoleto saccheggiò la città confiscando quasi tutto.
I rapporti con la casa imperiale si complicarono ulteriormente con la morte
di Lotario II, avvenuta a Piacenza l' 8 agosto 869.Lotario II non avendo
figli avrebbe dovuto lasciare l'impero al fratello Ludovico II ma, la
lotaringia fu presa dallo zio Carlo il Calvo che si fece incoronare re a
Metz da Incmaro, vescovo di Reims il 9 settembre 869 mentre le terre
orientali dal Reno fino ad Utrecht passarono all'altro zio Ludovico il
Germanico.
A Ludovico II rimase la penisola italica e qualche altra concessione da
parte di Carlo il Calvo.
Non meglio andarono i rapporti con la Chiesa e l'impero d'oriente di Basilio
I, nonostante le decisioni adottate alla fine dell' ottavo concilio
ecumenico ( già convocato a Costantinopoli da San Nicolò I) che si svolse
dal 15 ottobre 869 al 28 febbraio 871 e dal quale scaturì la condanna delle
dottrine di Fozio, patriarca di Bisanzio , la sua scomunica e quella di
tutti i vescovi da lui consacrati ed il ripristino delle funzioni all'urpato
Ignazio. Infatti non appena terminato il concilio la questione fu riaperta
dai delegati bulgari i quali chiesero ed ottennero, con il consenso di
Basilio I , l' autonomia della Chiesa di Bulgaria di poter scegliere se
appartenere alla Chiesa Orientale di Costantinopoli o a Roma; la conferenza
dei patriarchi orientali stabilì l'appartenenza alla chiesa di Bisanzio,
cosi' Ignazio consacrò un arcivescovo per la provincia bulgara che si recò
inquelle terre seguito da un notevole numero di preti greci scacciando i
missionari latini.
I legati pontifici riuscirono a scappare a malapena e a salvare le
obbedienze sottoscritte dai greci, prova del tradimento di Bisanzio.
Adriano II riuscì solo a minacciare la scomunica di Ignazio perchè il 14
dicembre 872 fu sepolto in San Pietro.
A Venezia era solidamente insediato il doge Orso I Parteciaco il quale
nell'Adriatico arginò l'intromissione saracena con mezzi navali, così come
tentò di fare Ludovico II in terraferma difendendo all'ultimo sangue Bari,
la Calabria la Sicilia ed il Tirreno fino ad Amalfi, riuscendovi solo
parzialmente perchè mentre politicamente riuscì a strappare mezze alleanze
con le città marinare di Salerno, Amalfi e Napoli, sottobanco le stesse
trattavano accordi commerciali con il "nemico" vanificando di
fatto gli sforzi militari del pseudo imperatore.
I saraceni (nda: ovvero arabi nella radice etimologica greca ma, in effetti
arabi e turcomanni pirati di bisanzio) comunque riuscirono ad espugnare ed
insediarsi a Malta nell' 869 quando il califfato di Bagdad fu governato da:Muhammad
al Mutazz ( 866-869), da Muhammad al Muhtadi (869-870) e da Muhmad al
Mutamid (870-892)
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