Le diarchie e le
trame di palazzo avevano ormai pervaso anche la Chiesa oltre a tutte le
altre realtà economico-politiche. Dopo la morte di Pasquale I si aprì di
fatto una crisi senza precedenti tra i sostenitori di Sisinnio o Zizimo
fortemente acclamato dal clero e dal popolo cristiano e quelli che vollero
sostenere la candidatura del "cardinale" rettore di Santa Sabina
in Aventino, sin dall' anno 816, ovvero Eugenio Savelli.
La candidatura di sua "Eminenza" Eugenio fu dichiaratamente
sostenuta dalla nobiltà filo imperiale capitanata da Wala consigliere
diretto di Lotario.
Con il nome di Eugenio II il pontefice fu eletto nel maggio del 824 o forse,
addirittura, il 5 giugno 825.
Lotario arrivò a Roma da Aquisgrana nell'autunno del 824 accompagnato da un
vero e proprio esercito, con la missione di dirimere lo scisma in atto e di
riappacificare le popolazioni.
La missione riuscì perfettamente perchè da buon diplomatico riuscì a
comprendere gli abusi precedentemente fatti cosicchè, agli eredi dei
perseguitati sostenitori di Leone III e di Pasquale I sostenitori furono
restituiti tutti i beni precedentemente confiscati, con buona pace di tutta
la cittadinanza.
E, il giorno 11 novembre dello stesso anno fu promulgata la "Costitutio
Lotharii", impostata su nove articoli tra i quali l'inviolabilità dei
diritti di quei cittadini posti sotto tutela dell' impero o dello Stato
Pontificio e soprattutto la riamissione all'elezione papale di
"cittadini laici", nonchè il gradimento imperiale all'elezione
stessa.
Vennero così ristabiliti i confini tra le pertinenze temporali e quelle
religiose ed ecclesiastiche.
Ma se con Lotario, in occidente le cose si misero per il verso giusto, in
oriente si riaprì una nuovamente la piaga dell' iconoclastia ( abiura della
rappresentazione di immagini sacre o semplicemente immagini), attraverso
l'imperatore Michele II "il balbuziente" .
Le controversie si estero sino ad indurre Eugenio II ad un' ulteriore
convocazione conciliare, avvenuta nel 826 a Roma in Laterano alla presenza
di 62 vescovi. Il concilio si arenò su questioni totalmente diverse e più
attinenti alla moralità dei vescovi che non al vero e proprio principio per
il quale fu convocato, anche perchè sull'argomento dell'iconoclastia già
dal concilio di Nicea del 787 si espresse Carlomagno e dal punto di vista
imperiale nulla era cambiato.
In effetti quel concilio, al di la della moralizzazione ecclesiale, fu
utilizzato dal pontefice per poter far riappropriare la Chiesa delle proprie
anime sparse sul territorio, attraverso la scolarizzazione delle genti, per
le quali fu sancito il diritto allo studio delle sacre scritture e delle
belle arti.
La leggenda vuole che ad egli sia stata attribuita la cosidetta "prova
dell'acqua fredda", la quale consisteva nel gettare in una fonte
d'acqua gelida, preventivamente "benedetta", gli indagati o
indagate.La prova di innocenza a tale supplizio veniva considerata superata
quando gli inquisiti andavano a fondo, mentre rappresentava prova di
colpevolezza qualora questi riuscissero a mantenersi a galla... con il
semplice ed ineluttabile conseguenza che in ambo i casi si perdeva la vita!
Eugenio II si spense nell'agosto del 827 e presumibilmente fu sepolto nel
sagrato di San Pietro.
A Venezia dal 827 al 829 governò il doge Giustiniano Partecipazio, mentre
l'Islam iniziò a mettere piede in Italia con lo sbarco a Mazara, la
battaglia di Corleone e l'assedio pluriennale di Siracusa, fino a giungere
al''occupazione di Agrigento del 828.
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