Pasquale I, abate
della basilica di Santo Stefano fu consacrato il 25 gennaio 817, vale a dire
: nemmeno un giorno dalla morte del suo predecessore. D'altro canto il
timore di ingerenze esterne permaneva sempre forte.
Il "legato" (ambasciatore) pontificale Teodoro fu subito inviato
presso la corte di Ludovico con la missiva del nuovo annuncio; ritornò
recando in una mano una semplice lettera di felicitazioni, dall'altra una
sorta di diploma imperiale definito "Pactum cum Paschali
pontefice".
La storia volle che quest' ultimo documento dovesse assumere un valore
immenso proprio perchè Ludovico, detto il "Pio", non impugnò le
"false riproduzioni", artatamente spacciate dal clero romano , di
volta in volta presso le piccole signorie feudali in maniera tale da riuscir
a recuperare non solo le promesse di Pipino e Carlomagno ma anche
importantissimi feudi quali le odierne Calabria, Sicilia, Sardegna, Corsica
e Napoli.
Una ulteriore concessione fu fatta ai romani e di conseguenza al clero, da
Ludovico: la libertà di scelta del proprio pontefice con la sola presenza
di alcuni legati esentati dal dover imporre la conferma e con il solo
obbligo di rinnovare il patto di alleanza tra l'imperatore attraverso il
pactum fidelis ....
L'imperatore fu per altro occupato in questioni ben più gravi e
fondamentali per doversi anche interessare del solo potere romano, ad ogni
buon conto quello che doveva essere sembrato un atto di magnanimità nei
confronti del papato, si dimostrò subito esattamente il contrario, tant'è
che il "patto fidelis" fu ratificato dalla nobiltà imperiale nel
luglio 817 ad Aquisgrana, ed assunse il nome di Ordinatio Imperii, che di
fatto limitò quasi totalmente il potere temporale della Chiesa.
Il resoconto del disinteresse verso la penisola italica fu costituito da
caos più totale con scorribande di predoni e banditi da ogni angolo della
penisola stessa.
Le cose si metterono per il peggio perchè la nobiltà romana filo-franca si
dovette confrontare con i nobili dissidenti che si erano visti espropriati
di ogni autorità temporale.
Capi della rivolta antimperiale furono il primicerio Teodoro ed il
nomenclatore Leone (genero del pontefice). La rivolta fu stroncata dalle
stesse truppe papaline rinforzate dalle squadre provenienti dai
quartieramenti dei nobili filo-franchi.
Sbaragliate le ultime resistenze i due furono catturati, accecati e poi
decapitati, correva l'anno 821.
Solamente nel 818 Ludovico si era deciso a nominare re d'Italia il proprio
primogenito Lotario. il quale giunse però solamente nel 822, fermandosi a
Pavia.
Le suppliche del pontefice Pasquale lo portarono comunque a Roma solamente
la Pasqua dell'anno successivo (823), quando con il consenso di Ludovico il
Pio fu consacrato imperatore Augusto del popolo romano.
A seguito dei continuati malumori, Lotario ordinò un'inchiesta sui fatti
precedentemente accaduti. Il Pontefice si sottomise spontaneamente al giuramento
di purificazione attraverso il giuramento di fede a Dio, maledendo
contemporaneamente i sobillatori giustiziati.
I legati tornarono ad Aquisgrana e riferirono a Ludovico quanto accaduto e
quanto sentito. L'inchiesta fu archiviata dallo stesso imperatore.
A Pasquale I si debbono i primi interventi sociali, oltre che a due
giustiziati.
Fu dichiarato santo perchè la leggenda vuole che durante una messa sia
caduto in "trance" ed abbia rivelato il punto esatto della
sepoltura di Santa Cecilia e di suo marito Valeriano, martirizzati durante
l'impero romano. I corpi furono estratti dal cimitero di San Callisto con
abiti interamente ricoperti d'oro.
Pasquale I morì il giorno 11 febbraio del 824, il popolo romano, nonostante
il suo interessamento sociale impedì la sepoltura a San Pietro e si ritiene
che le sue spoglie giacciano in San Prassede.
San Pasquale viene festeggiato lo stesso 11 febbraio assieme ad un martire
di Aversa.
A Bagdad si succedettero i seguenti califfi: Abd Alah Al Mamun (813-817),
Ibrahim (817-819), Abd Allah Al Mamun II (819-833), mentre a Venezia era
sempre "in sella" Anhelo Particiacio.
La citta di Genova non aveva ancora assunto una sua connotazione vera e
propria anche se prima sotto l'influenza longobarda e poi franca stava
assumendo sempre più una sua connotazione autonoma come ducato, così come
Amalfi che fino all'anno 1000 fu solamente una diocesi vescovile sotto
l'influenza bizantina. Mentre per sentir parlare di Pisa si dovrà
addirittura aspettare il XII-XIII sec, quando il centro marittimo si
svilupperà sulla via romana che da Roma portava alla Gallia la Aemilia
Scauri.
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