Figlio di Giovanni,
di origini siriano divenne da prima diacono poi prete ed infine cardinale di
S. Crisogono in Roma. L'uso del cambio onomastico rispetto alla propria
discendenza stava però scombinando i riferimenti. Inizialmente, volendo
continuare l'opera del suo predecessore sembra si sia imposto il nome
generico di Gregorio, che divenne poi Gregorio iunior, e poi Gregorio iunior
tertius per distinguere il pontificato dagli altri predecessori. La leggenda
vuole che da Gregorio III in poi si sia iniziato a far seguire il nome da un
numero ordinale, qualora vi fosse una omonimia nel susseguirsi del seggio.
Questa pratica divenne comunque uso comune nei casati regnanti ( nda: la
precisazione deriva dal martirologio di Adone - IX sec.)
Gregorio III fu insediato il 18 marzo del 731. L'imperatore d' oriente Leone
III fece immediatamente confermare la sua adesione nella speranza di avere
più modo di convincimento nei confronti del nuovo eletto, di quanto non
fosse riuscito con il suo predecessore.
Così non fu. Il nunzio apostolico Giorgio di ritorno da Costantinopoli con
l'epistolario che non volle consegnare all' imperatore fu rispedito dal
pontefice da dove era venuto. Il prete, tentando di assolvere il proprio
compito, fu intercettato dalle milizie imperiali appena sbarcato in Sicilia
e condotto dal dux imperialis fu arrestato.
Le diatribe iconoclastiche si stavano tramutando in vere e proprie guerre di
pensiero e da qui in poi anche in vere e proprie guerre
"guerreggiate".
(nda: inizialmente l'iconoclastia avrebbe voluto imporsi solo esclusivamente
sul divieto di rappresentare una qualsivoglia forma di Dio, ovvero l'
Acheropita = vedi Cronologia anni 222-236, in particolar modo quando questa
volesse raffigurare un volto umano, per poi finire in un bando totale di
ogni forma vivente, un pò per contrapporsi alla "Simonia" di
Bibblica memoria ma forse, di più, per non sostituire le effigi imperiali
con anonimi cristiani benemeriti definiti "santi" all'interno
della loro comunità che stava vieppiù crescendo.)
In contrasto con le teorie iconoclastiche orientali e contro la perpetua
volontà di imporre le decisioni imperiali, Gregorio III convocò
un'ulteriore concilio di Roma da tenersi in San Pietro.
Il Concilio convocato il 1° novembre del 731 concluse la sua opera
condannando definitivamente l'iconoclastia attraverso un decreto di
scomunica per coloro i quali non intendessero esercitare il cristianesimo
così come veniva inteso dai padri della Chiesa e dallo stesso pontefice.
A trasmettere le decisioni conciliari all'imperatore fu inviato Costantino,
" defensor civis" , il quale non riuscì però ad andare oltre la
Trinacria, dove fu arrestato.
D'altro canto la preoccupazione imperiale si stava rivolgendo sempre di più
alle entrate erariali e sempre meno a quelle "spirituali",
pertanto ben accette furono le suppliche sottomissorie ebraiche, mussulmane
e cristiano iconoclastiche.
Nel mentre con uno speciale editto Leone III spogliò la Chiesa Cattolica di
tutti i possedimenti siciliani e calabresi con l'aggravio di 35.000 pezzi
d'oro quale tassa annuale per la coltivazione ed il mantenimento di quelle
terre.
Le contrapposizioni tra l' impero d'oriente ed i regni occidentali di goti,
visigoti, longobardi e franchi si stavano comunque acuendo sino a far
precipitare la penisola italica nel caos più totale.
Nel 732 fu la volta degli scontri tra i franchi di re Carlo Marlo Martello
con i longobardi di re Liutrando ed ambedue contro l'avanzata araba in
Europa, conclusasi con la battaglia di Poitiers.
Raffredate le scorribande, Gregorio III, grato per gli esiti tentò un'umana
mediazione. Nel 738 gratificò la Chiesa bavarese attraverso il nunzio
Bonifacio, in maniera da rabbonire Liutprando. Nel 739 trovò l'alleanza di
Carlo Martello al quale, nel 741 inviò le chiavi di San Pietro, nominandolo
di fatto, "tutore e custode armato del cattolicesimo".
Non è dato sapere se Carlo Martello avesse accettato questa nomina, così
come non sono date in conoscenza altre vicissitudini.
Gregorio III morì il 28 novembre del 741 e Carlo Martello nemmeno un mese
dopo.
Il pontefice fu sepolto nell'attuale "oratorio Vaticano" , dove
ancor oggi è affissa una lapide, ma al di là del martirologio di Adone,
non è più annoverato nei santi da venerare, per la Santa Romana Chiesa.
Le scorribande arabe contro gli insediamenti imperiali d'oriente ed i regni
d'occidente, in questo periodo furono condotte direttamente dai califfi di
Damasco: Yazid II (720-724) ed Hisham I (724-743).
|