Nativo di Roma
apparteneva al rango dei "suddiaconi"( il suddiaconato fu per
lungo tempo considerato il primo gradino degli ordini clericali intrinsechi
alla Chiesa Cattolica. Il primo rango maggiore al quale veniva richiesto il
voto di castità e quindi del celibato. I paramenti di distinzione nella
liturgia furono istituiti attorno al III° secolo ma ufficializzati solo nel
XII° e consistevano in una "camiciola" una "tunicella"
ed un cordone di tessuto bianco cinto in vita. I suddiaconi non potevano
portare la "stola" riservata ai ranghi superiori, ovvero dal
"diacono" in su. Il rango di suddiacono fu abolito solamente nel
1972, mentre persiste nell'ortodossia greco-ortodossa.)
Quindi, ancora una volta fu eletto pontefice: un povero e comune cristiano.
Correva il giorno 19 maggio del 715, quando imperatore d'oriente era
Anastasio II, mentre la penisola italica era quasi tutta sottomessa al re
longobardo Liutprando.
Inizialmente il pontificato di Gregorio II sembrò vacillare sotto una serie
di contrapposizioni politiche e di dominio.
Le contrapposizioni rientrarono comunque grazie alla "diplomazia"
che, sulla scorta delle esperienze maturate nei secoli stava facendo
diventare il papato un regno temporale.
Nel frattempo a Benevento si insediò il duca longobardo Romoaldo II, il
quale aveva preso possesso anche di Cuma ( importante ed antica città
campana di origine etrusco-romana situata sulla via Domiziana, la cui
datazione viene fatta risalire al 730 a.c. - nda: probabilmente l' odierna
Pozzuoli -),
Ancora, nel 717, quando i longobardi stavano sottomettendo le popolazioni in
nome e per conto del cristianesimo, imperversando da settentrione verso il
meridione della penisola italica, il pontefice disconobbe tale mandato e con
un repentino cambio di intenti si rivolse al " napoletano dux
Giovanni" (prima console dell'imperatore d' oriente Anastasio II e dopo
la sua defenestrazione console del suo successore Teodoro), nell'intento di
arginare l'avanzata longobarda, probabilmente memore, attraverso la storia,
delle loro scorribande accadute tra il 581 ed il 589.
Oltre ai citati fatti questo pontefice fu meritorio per la tutela del cosiddetto
"ceto medio" , nel quale si annoverava la maggior parte della
cittadinanza laboriosa, ovvero i mercanti che investivano i propri patrimoni
in spedizioni navali e terrestri pur di soddisfare la domanda economica
interna. Così come riuscì in qualche modo a tutelare gli interessi delle
comunità attraverso la tutela dell'artigianato e la protezione delle arti.
Oltre a questo si distinse sicuramente nell'opera di evangelizzazione dei
popoli nordici a partire da quelli germanici con la conversione di Teodo e
l'incisività patriarcale presso i " frisoni", tanto è vero che
il teologo e filosofo WINFRITH fu insignito delle più alte cariche
ecclesiastiche al fine di ricondurre le popolazioni germaniche sotto le
insegne di Roma anzichè ricondurle alla soggezione dell'impero d'oriente.
L'attività evangelica però, non fu sempre limpida e spesso si tradusse in
aspetti qualche volta devastanti per le popolazioni coinvolte nelle azioni
da diverse interpretazioni, sopratutto quando salì al trono imperiale Leone
III.
L'intrasigenza bisanzantina, spesso in conflitto con Roma si era
definitivamente eretta a sentinella della "porta d'oriente" presso
il patriarcato di Ravenna, l'unica insormontabile difficoltà negli
interessi ideologici rimase quella del "culto alle immagini",
permessa da Roma e negata in oriente. (nda: in nome di quell'immagine
raffigurante l' Acheropita ... vedi cronologia anno...652 ).
L'epistolario tra il papa e l'imperatore si presenta ancor oggi molto ricco,
nonostante il trascorrere dei secoli, difficile fu come è stabilire le
ragioni rappresentate da ambo le parti, proprio per le diverse prerogative
sia temporali che teologiche.
Certo è che ancora una volta le contrapposizioni temporal-teologiche
riuscirono ad innescare un'ulteriore guerra ideologica.
Ancora una volta però davanti alla minaccia degli "unni"
comandati da re Liutprando, il papa si rimise in cammino per fermare le orde
barbariche e come il suo antesignano Leone Magno riuscì nel suo intento,
riuscendo a ricondurre a più miti considerazioni sia il re che tutto il
resto del popolo attraverso una messa celebrata in campo aperto. (nda: forse
la prima).
Le truppe bizantine già scese in campo si ritirarono, così come fecero gli
unni, lasciando libere le popolazioni sotto l'influenza papale.
La realtà storica vuole invece che al di là delle prese di posizione
iconografiche o iconoclastiche, molto più terrenamente ci fossero solamente
dei giochi di potere per i quali chi ci rimise letteralmente la testa, perchè
decapitato fu il duca "Tiberio Petasio", il quale autoproclamatosi
imperatore "tuscio" (nda: quindi dell' odierna Italia) si dovette
scontrare sia con il potere imperiale di Ravenna, governato dall'imperatore
d' oriente, sia con quello itinerante dei longobardi, degli unni e dei
visigoti i quali ogni tanto riuscivano ad eleggere un unico presunto re,
rivendicando ora il presidio di Ravenna, ora quello di Rimini oppure quello
di Eraclea.
Dimenticando spesso che Roma ed il suo pontefice si stava mano a mano
organizzando anche con un proprio esercito ma, contando soprattutto sulle
forze alleate di esercitici intrinseci alle piccole o grandi signorie
feudali, ormai completamente o parzialmente sganciate da una o l'altra
potenza militare.
Gregorio II morì il giorno 11 febbraio del 731 e fu sepolto in San Pietro.
A Bagdad imperava con poteri teologali e temporali il califfo Suleimàn.
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