L'
anziano presule, nato in un imprecisato dell' odierna Toscana ( Tuscia), fu
proclamato papa il 13 agosto del 523, dopo sette giorni dalla morte del suo
predecessore.
(nda: come spesso accadde prima per i pontefici e successivamente per i dogi
veneziani , sarà sempre più frequente nei secoli, l'elezione di persone
anziane... probabilmente per superare alcuni momenti di incertezza in un
caso, per dare maggior ricambio e diminuire il potere nell' altro).
Certo fu che, nonostante concilio su concilio sottomissioni e sconfessioni,
le eresie stavano continuando al pari passo con il potere temporale.
Con il risultato di avere, l'imperatore Giustino a Costantinopoli (nato da
umile e pastorizia famiglia ellenica ed approdato alla somma carica
attraverso la carriera e i conseguenti complotti di palazzo di
"stampo" bizantino) a sostenere l' ortodossia e l'imperatore
Teodorico a Ravenna ( figlio di discendenze barbarico- gote) a sostenere
l'arianesimo o quantomeno a non abiurarlo!
Seppur breve, il papato di San Giovanni I non fu tramandato come uno dei più
facili e sereni.
Ancora una volta nell'impero d'oriente di Giustino si scatenarono
repressioni ed eccidi nei confronti degli "arianisti, le quali
trovarono "vendetta" nell'occidente di Teodorico ( di fede ariana)
tramite le repressioni dell' oratorio di Santo Stefano in Verona ed i
divieti di portare armi a tutti i sudditi romani non inquadrati nelle
milizie e nell'esercito.( cosa che a quei tempi significava la morte certa
in qualche angolo della cloaca romana o in qualche lupanare o ancor peggio
in qualche sentiero di campagna percorso da contadini che si recavano al
mercato).
Teodorico scatenò una delle più infauste repressioni contro tutti coloro
che vennero ritenuti "antimperiali" per il semplice fatto di non
condividere le eresie ariane.
Furono giustiziati il console Albino per il semplice fatto di aver mantenuto
uno scambio epistolare con l'imperatore d'oriente Giustino; il capo del
senato Simmaco, solo per essere suocero di BOEZIO, nonchè lo stesso
filosofo e scrittore noto come l'autore del "De consolatione
philosophiae" .
Lo stesso papa Giovanni I non riuscì a sfuggire ad una crudelissima prova.
Convocato a Ravenna gli fu imposto di partire per Costantinopoli al fine di
far cessare le repressioni anticristiane, con il mandato esplicito di far
decadere gli editti antiariani di Giustino.
Il pontefice partì alla volta di Bisanzio, probabilmente al fine di far
cessare temporaneamente le persecuzioni. Attorno ad aprile del 525, dopo
essere stato portato in trionfo dalla popolazioen cristiana celebrò la
messa di Pasqua nella basilica di Santa Sofia ( nda: ancor oggi esistente ad
Istambul).
Rientrato a Ravenna fu incarcerato e dove morì di stenti e malattia il 18
maggio del 526.
" Victima Christi" è l'iscrizione che lo contraddistingue nelle
cripte di San Pietro, dove furono traslate successivamente le sue spoglie.
Il suo nome compare nel martirologio e viene ancora festeggiato "
facoltativamente" nel giorno della sua morte.
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