Non
si conoscono le origini della famiglia, probabilmente greca (nda: anastasės
significa resurrezione in greco) stabilitasi a Roma. Anastasio II fu
consacrato papa il 24 novembre del 496.
Cosė come non risultano molte altre notizie sul suo pontificato, del resto
di breve durata se non quelle nefaste per aver tentato una sorta di
riconciliazione con gli eretici monofistici con la riammissione alle sue
funzioni il diacono di Tessalonico Fotino, fervido seguace dell'idea
monofisita.
La tradizione volle che questo papa fosse cosė impopolare, diversamente dal
suo predecessore che fosse stato colpito dalla "maledizione
divina" "nutu divinu percussus est"
Lo stesso Dante Alighieri, molti secoli dopo, finė per collocarlo nel canto
XI, 6-9 dell' Inferno della Divina Commedia:
" ci racostammo, in dietro, ad un coperchio
d'un grand'avello, ov'io vidi una scritta
che dice: "Anastasio papa guardo,
lo qual trasse Fotin della via dritta".
Sempre secondo la tradizione la sua morte sarebbe stata simile a quella di
Ario il quale, mentre era intento alle sue funzioni corporali e fisiologiche
perse tutte le viscere che si sparsero sul terreno.
Questo sarebbe accaduto il 19 novembre del 498. Le sue spoglie furono
sepolte sul sagrato di San Pietro ma il suo nome non comparė mai nč sul
martirologio nč sul calendario universale.
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