Di
famiglia romana originaria di Tivoli, Simplicio fu eletto papa il 3 marzo
del 468. Un lungo pontificato segnato da grandissime traversie :
- tutto il pontificato fu percosso dall'eresia "monofisistica";
- nel 470 i vandali di Ricìmero saccheggiarono Roma per la terza volta;
- nel 472 fu la volta di una diffusa pestilenza e di una gravissima
carestia;
- nel 476 si spense definitivamente l' Impero Romano d' Occidente quando,
Odoacre depose dell'imperatore-bambino Romolo Augustolo. ( nda: Odoacre fu
un re ostrogoto a capo di orde barbariche indefinite quali i Rugi, Eruli,
Sciri e Turcilingi, calato nella penisola italica a seguito degli unni di
Attila).
Il "monofisismo" era stato suscitato da Dioscoro, patriarca di
Alessandria d'Egitto, e soprattutto dal monaco Eutiche: la sua tesi
centrale, che le dava anche il nome, era che in Cristo vi è una sola
natura, quella divina. Nonostante l'importante ed energico intervento di S.
Leone Magno, l'eresia trionfò in occasione del cosiddetto "latrocinio
di Efeso", ma due anni dopo la dottrina ortodossa venne affermata con
chiarezza nel concilio di Calcedonia, che assunse come articolo di fede il
documento di S. Leone Magno.
Questo concilio emanò anche il famoso canone 28, che riconosceva una
preminenza del patriarcato costantinopolitiano, che venne contestata come
innovazione pericolosa dagli inviati di S. Leone Magno e venne combattuta
anche da S. Simplicio. La controversia sul monofisismo andò avanti ancora
per qualche tempo: ne fu responsabile anche l'imperatore Zenone che nel 482
tentò un impossibile compromesso con il suo Henoticon, contro il quale papa
Simplicio prese netta posizione.
La
carestia e la pestilenza furono concause delle ripetute invasioni da parte
di popolazioni transalpine condotte in Italia attraverso le
"comode" strade romane e provenienti dai quattro angoli
dell'impero.
Mentre, per quanto attenne l'aspetto politico- temporale,. Romolo Augustolo
fu relegato in una villa di Napoli e gli fu, comunque assegnata una rendita
annuale di 6.000 libbre d'oro, in cambio della rinuncia delle insegne
imperiali che furono inviate a Zenone, imperatore romano d' oriente.
Nonostante l'arianesimo di Odoacre la chiesa cristiana potè avere un buon
vanto, attraverso la conoscenza del territorio e soprattutto delle
"anime" abitanti il territorio stesso.
In pratica, Simplicio riuscì a sopperire al caos statale dovuto alla caduta
dell'impero d'occidente e la conseguente caduta di tante teste,
sostituendolo con una "buro-teocrazia" ben radicata.
In conseguenza a questa sua innata abilità diplomatica Simplicio riuscì
quindi a riproporre l' ulteriore ricostruzione dei luoghi di culto distrutti
( nda: dopo la terza incursione vandalica, il liber pontificalis riporta la
sopravvivenza della sola basilica di San Pietro e della zona di quella che
ora è lo Stato Vaticano.) e a consolidare l'affermazione del potere
teocratico in sostituzione del decaduto impero.
San Simplicio morì il 10 marzo del 483 e fu sepolto nel sagrato di San
Pietro. Ancor oggi viene festeggiato il 2 marzo.
(nda: va da sè che l'aspetto religioso divenne solamente un fatto di
appartenenza ad una sorta di in clave. Certo è che per gli strati più
poveri della popolazione , l'adesione o la non adesione ad una certa forma
di consociativismo poteva sicuramente determinare la sopravvivenza di interi
nuclei familiari. Altrettanto certo è che, le mire "temporali"
del potere cristiano iniziarono ad avere la stessa connotazione di tutte le
"altre" mire espansionistiche ... passate e future).
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