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SIMPLICIO, di Tivoli (468-483)

Di famiglia romana originaria di Tivoli, Simplicio fu eletto papa il 3 marzo del 468. Un lungo pontificato segnato da grandissime traversie :
- tutto il pontificato fu percosso dall'eresia "monofisistica";
- nel 470 i vandali di Ricìmero saccheggiarono Roma per la terza volta;
- nel 472 fu la volta di una diffusa pestilenza e di una gravissima carestia;
- nel 476 si spense definitivamente l' Impero Romano d' Occidente quando, Odoacre depose dell'imperatore-bambino Romolo Augustolo. ( nda: Odoacre fu un re ostrogoto a capo di orde barbariche indefinite quali i Rugi, Eruli, Sciri e Turcilingi, calato nella penisola italica a seguito degli unni di Attila).

Il "monofisismo" era stato suscitato da Dioscoro, patriarca di Alessandria d'Egitto, e soprattutto dal monaco Eutiche: la sua tesi centrale, che le dava anche il nome, era che in Cristo vi è una sola natura, quella divina. Nonostante l'importante ed energico intervento di S. Leone Magno, l'eresia trionfò in occasione del cosiddetto "latrocinio di Efeso", ma due anni dopo la dottrina ortodossa venne affermata con chiarezza nel concilio di Calcedonia, che assunse come articolo di fede il documento di S. Leone Magno.
Questo concilio emanò anche il famoso canone 28, che riconosceva una preminenza del patriarcato costantinopolitiano, che venne contestata come innovazione pericolosa dagli inviati di S. Leone Magno e venne combattuta anche da S. Simplicio. La controversia sul monofisismo andò avanti ancora per qualche tempo: ne fu responsabile anche l'imperatore Zenone che nel 482 tentò un impossibile compromesso con il suo Henoticon, contro il quale papa Simplicio prese netta posizione.

La carestia e la pestilenza furono concause delle ripetute invasioni da parte di popolazioni transalpine condotte in Italia attraverso le "comode" strade romane e provenienti dai quattro angoli dell'impero.
Mentre, per quanto attenne l'aspetto politico- temporale,. Romolo Augustolo fu relegato in una villa di Napoli e gli fu, comunque assegnata una rendita annuale di 6.000 libbre d'oro, in cambio della rinuncia delle insegne imperiali che furono inviate a Zenone, imperatore romano d' oriente.

Nonostante l'arianesimo di Odoacre la chiesa cristiana potè avere un buon vanto, attraverso la conoscenza del territorio e soprattutto delle "anime" abitanti il territorio stesso.
In pratica, Simplicio riuscì a sopperire al caos statale dovuto alla caduta dell'impero d'occidente e la conseguente caduta di tante teste, sostituendolo con una "buro-teocrazia" ben radicata.

In conseguenza a questa sua innata abilità diplomatica Simplicio riuscì quindi a riproporre l' ulteriore ricostruzione dei luoghi di culto distrutti ( nda: dopo la terza incursione vandalica, il liber pontificalis riporta la sopravvivenza della sola basilica di San Pietro e della zona di quella che ora è lo Stato Vaticano.) e a consolidare l'affermazione del potere teocratico in sostituzione del decaduto impero.

San Simplicio morì il 10 marzo del 483 e fu sepolto nel sagrato di San Pietro. Ancor oggi viene festeggiato il 2 marzo.

(nda: va da sè che l'aspetto religioso divenne solamente un fatto di appartenenza ad una sorta di in clave. Certo è che per gli strati più poveri della popolazione , l'adesione o la non adesione ad una certa forma di consociativismo poteva sicuramente determinare la sopravvivenza di interi nuclei familiari. Altrettanto certo è che, le mire "temporali" del potere cristiano iniziarono ad avere la stessa connotazione di tutte le "altre" mire espansionistiche ... passate e future).

 

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