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LEONE I Magno, della Tuscia (440-461)

Nativo di Volterra in terra di Tuscia , fu eletto papa per volontà del clero e del popolo il 29 settembre 440. Il suo pontificato fu sicuramente uno dei più sentiti e ricordati, tanto da essere ricordato come "Magnum" ... "Il Grande" e, nella tradizione cristiana il primo papa costituito e "costruito" secondo quei canoni che si protrarranno nei secoli.
In effetti, il "trono" pontificale di Leone I riuscì per buona parte a sostituirsi a quello imperiale di Valentiniano III, imponendo reprimende ai trasgressori delle tesi teologali, sconfessando quasi tutte le teorie eretiche e riuscendo a farsi assegnare compiti d'ambasciata e quindi statali, dalla stessa imperatrice- madre Placidia, (390-450; figlia dell'imperatore Teodosio il Grande e di Galla-figlia dell'imperatore Valentiniano I - rapita da Alarico e data in sposa al cognato Ataulfo. Rimasta vedova inviata a Ravenna presso Onorio, dove sposò il patrizio romano Costanzo III dal quale ebbe due figli: Onoria e Valentiniano III. I contrasti tra i "goti" e Bisanzio portarono Costanzo verso l'impero d'oriente da dove ritornò imperatore d'occidente Valentiniano III).
Una delle dottrine eresiarche più famose, alla quale si contrappose la chiesa romana, durante il pontificato di Leone I, fu quella di EUTICHE, dall' omonimo monaco anatolico. Eutiche sostenne, al contrario di ARIO, la divinità terrena del Cristo senza discendenza alcuna, ovvero mettendo in discussione la paternità di Dio.
La lotta teologica con Eutiche fu aspra e non fu sufficiente il concilio ecumenico di Efeso (Terzo?)... quando i vescovi orientali presero le difese del monaco), per dirimere la questione.
Solo il diretto intervento imperiale (ormai soggiogato al potere cristiano) riuscì a ricomporre la questione eutichiana quando, Valentiniano III, la moglie Eudossia e Placidia in "visita" (a seguito delle invasioni barbariche) a Roma, dopo aver appreso della morte di Teodosio II, su sollecitazione del pontefice associano il trono d'oriente al senatore Marciano. Marciano esilia Eutiche.

Ma la vicenda che fece diventare "magnum" Leone I deve piuttosto riccondursi ad un fatto ben più specifico: quello di aver temporaneamente bloccato l' invasione "barbarica" degli Unni.
Nel 452 ATTILA occupò Aquileia, uno dei capisaldi dell' impero d'occidente. Le sue intenzioni erano quelle di proseguire fino a Roma seguendo l'esempio del goto Alarico ma l'interscambio di favori tra chiesa e stato impose a Leone di recarsi assieme alla delegazione imperiale a Peschiera sul Mincio (nda: lago di Garda) dove riuscì a "folgorare" il re unno e a farlo desistere dalle sue intenzioni (nda: molto più probabilmente, Leone I decise di sacrificare una parte del "tesoro di san pietro"), tanto che la tradizione cristiana fa così esprimere Attila: "Conosco come vincere gli uomini ma un leone ed un lupo - riferito al vescovo di Troyes e componente la delegazione papale- hanno saputo conquistare un conquistatore" .
Ritornato a Roma, il pontefice si dovette confrontare con ben altre invasioni. Da Genserico re dei vandali riuscì solo ad ottenere il salvataggio tre basiliche: San Pietro, San Paolo e San Giovanni in Laterano, per il resto tutto fu messo a ferro e a fuoco ed i saccheggi iniziati il 15 giugno del 455 terminarono solo alla fine dello stesso mese.

Roma ormai completamente abbandonata dall' impero trovò la forza di ricominciare solo attraverso le strutture ecclesiastiche che non mancarono di dare assistenza come meglio poterono.
Leone I morì il 10 novembre del 461. Le sue spoglie furono deposte nel sagrato dell' antica basilica di San Pietro. Dopo l'erezione della nuova basilica le spoglie furono traslate sotto l'altare con la pala marmorea scolpita da Algardi.

 

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