Nato
a Roma probabilmente da un ramo della Gens Julia, fu consacrato papa il 6
febbraio del 337. Dopo pochi mesi morì anche l'imperatore Costantino (22
maggio 337), forse fu dovuta a questa opportunità la vera indipendenza
cristiana dalle spire delle soppressioni. Ma fu altrettanto vero che il
carattere di Giulio I innescò l'invadenza religiosa di corrente contraria,
nei confronti di uno stato sempre più debole ed avviluppato in se stesso.
Come sempre accade quando alla regola subentra subentra la volontà di
dissolvere la stessa.
La storia vuole (presente era solo Eusebio) che, l'imperatore sia stato
battezzato, poco prima della morte, con rito "ariano".
I figli (Costantino II Treviri e Costanzo) si spartirono l'impero in due
parti : quella occidentale e quella orientale.
In altre parole, la magnitudine dell' impero romano si dissolse su questioni
di interesse interfamigliare, per lasciar posto ad altrettante diatribe di
carattere spirituale, ma che alla fine convergevano su ben precisi interessi
temporali.
Dal punto di vista religioso, la teoria di "Ario" si contrappose
come un'equazione matematica a Giulio I in Roma : "Ario stava
all'oriente, attraverso il vescovo Gregorio di Cappadocia e quindi
all'imperatore Costanzo, così come Giulio I in Roma stava all'occidente,
attraverso l'imperatore Costantino II Treviri e le sue armate
cristiane".
(nda: non è vero che l'umanità abbia sempre cercato lo scontro per
risolvere i propri problemi, spesso i saggi hanno tentato l'inverso. Non è
dato sapere come furono risolte alcune questioni, certo è che in qualche
maniera si risolsero, senza grossi spargimenti di sangue o contrapposizioni
ideologiche. In fondo sugli affari e sulle economie i cristiani riuscirono
ad "occidentalizzare" il mondo intero)
Si presuppone che durante il pontificato di Giulio I il "diritto
romano, fondato su tre princìpi fondamentali:
Honeste vivaère
alterum non laedère
uniquìquem suum tribuère
si sia notevolmente complicato con l'introduzione dei "Dieci
Comandamenti" di origine ebraica e qundi con norme etico-morali che
nulla avevano a che vedere con la sopravvivenza del culto in sè stesso.
Tanto è vero che i "concili ecumenici" si susseguirono in maniera
vorticosa: a Roma nel 340, ad Antiochia nel 341 e nel 343 a Sardica (nda:
odierna Sofìa).
Durante questo ultimo concilio comunque, i cristiani arrivarono ad un comune
modo di intendere ovvero: regole univoche per celebrare i propri riti
religiosi.
Le trame imperiali, avvalendosi di opposte interpretazioni canoniche e bibliche,
pur di mantenere il potere riuscirono, nel frattempo a spaccare l'impero in
due tronconi ben definiti
Nel 353 Costanzo rimase sovrano assoluto dopo che il fratello fu ucciso
all'interno di una chiesa, da sicari prezzolati in un tentativo di
usurpazione da parte di Magnenzio.
Anche questa figura pontificale si distinse più per la lotta alle eresie,
con l'appoggio delle legioni imperiali, che non per meriti
"cristiani".
Giulio I morì il 12 aprile del 352 e fu sepolto nel cimitero di Calepodio,
ove era riuscito ad erigere una chiesa.
Le sue spoglie, successivamente traslate da Giulio II, dovrebbero trovarsi
nella basilica di Santa Maria in Transtevere.
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