Prete
di famiglia iberica (nda: proveniente quindi dalla penisola Iberica, attuale
Spagna o Portogallo), fu eletto vescovo di Roma il 2 luglio 311, due anni
dopo la morte del suo predecessore Eusebio.
L'occasione non fu fortuita ma determinata dalle mutate circostanze
politiche.
Infatti, l'impero romano tetrarca, ormai purtroppo, diviso in due tronconi
si stava dissolvendo.
Da una parte l' impero orientale con Galerio e Massimino Daia, dall'altra,
l'impero d' occidente con Massenzio e Costantino.
Lasciato da una parte l'impero d'oriente, la storia vuole che Costantino
sotto i labari dello "Acheropoyetos" (nda: Acheropita = dipinto
senza l'intervento delle mani dell' uomo "ovvero la stessa figura che
si ritrova impressa sul lenzuolo della "Sacra Sindone" , ovvero le
insegne della croce e del volto di Cristo), abbia sconfitto a Ponte Milvio (
28 ottobre 312) le legioni anticristiane di Massenzio. Da
qui in poi la storia dei cristiani avrà sviluppi completamente diversi.
Non sarà papa Melchiade a passare alla storia ma, l'imperatore COSTANTINO
il quale riuscì a radunare, in qualche maniera, le torme di cristiani ormai
mal disposti a sopportare le oppressioni e le angherie.
Sotto le insegne " IN HOC SIGNUS VINCIT" i cristiani vinsero
contro il resto di quel che ormai rappresentava lo sfacelo imperiale
tetrarchico.
Ad onor del vero, Costantino, diversamente da quanto si vuol credere... non
fu un fervido cristiano ma, più semplicemete un opportunista che riuscì ad
utilizzae in maniera molto pragmatica un movimento popolare in continua
crescita: Un movimento, senza molte pretese dal punto di vista politico, che
si accontentava dei benefici derivati da lasciti o prebende e che, almeno in
apparenza rivendicava semplicemente la libertà di culto religioso.
Costantino, completamente preso dall'ingranaggio cristiano, non riuscirà
mai più ad uscirne e papa Melchiade opportunista più dell'imperatore ne
approffitterà sino alla determinazione di far intervenire le milizie
imperiale in contrasti interni al movimento cristiano: Donato vescovo di
Cartagine, fu deposto a favore di Ceciliano.
Melchiade morì il giorno 11 gennaio del 314,
fu l'ultimo papa ad essere sepolto nella cripta papale di San Callisto.
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