[1]
Ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre,
furono costretti dal re a forza di flagelli e nerbate a cibarsi di carni
suine proibite.
[2] Uno di essi, facendosi interprete di tutti, disse: "Che cosa
cerchi di indagare o sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che
trasgredire le patrie leggi".
[3] Allora il re irritato comandò di mettere al fuoco padelle e caldaie.
[4] Diventate queste subito roventi, il re comandò di tagliare la lingua,
di scorticare e tagliare le estremità a quello che era stato loro
portavoce, sotto gli occhi degli altri fratelli e della madre.
[5] Quando quegli fu mutilato di tutte le membra, comandò di accostarlo
al fuoco e di arrostirlo mentre era ancora vivo. Mentre il fumo si
spandeva largamente all'intorno della padella, gli altri si esortavano a
vicenda con la loro madre a morire da forti, esclamando:
[6] "Il Signore Dio ci vede dall'alto e in tutta verità ci dà
conforto, precisamente come dichiarò Mosè nel canto della protesta: Egli
si muoverà a compassione dei suoi servi".
[7] Venuto meno il primo, in egual modo traevano allo scherno il secondo
e, strappatagli la pelle del capo con i capelli, gli domandavano:
"Sei disposto a mangiare, prima che il tuo corpo venga straziato in
ogni suo membro?".
[8] Egli rispondendo nella lingua paterna protestava: "No".
Perciò anch'egli si ebbe gli stessi tormenti del primo.
[9] Giunto all'ultimo respiro, disse: "Tu, o scellerato, ci elimini
dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue
leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna".
[10] Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori
prontamente la lingua e stese con coraggio le mani
[11] e disse dignitosamente: "Da Dio ho queste membra e, per le sue
leggi, le disprezzo, ma da lui spero di riaverle di nuovo";
[12] così lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza
del giovinetto, che non teneva in nessun conto le torture.
[13] Fatto morire anche costui, si misero a straziare il quarto con gli
stessi tormenti.
[14] Ridotto in fin di vita, egli diceva: "È bello morire a causa
degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere
da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la
vita".
[15] Subito dopo, fu condotto avanti il quinto e fu torturato.
[16] Ma egli, guardando il re, diceva: "Tu hai potere sugli uomini, e
sebbene mortale, fai quanto ti piace; ma non credere che il nostro popolo
sia stato abbandonato da Dio.
[17] Quanto a te, aspetta e vedrai la grandezza della sua forza, come
strazierà te e la tua discendenza".
[18] Dopo di lui presero il sesto; mentre stava per morire, egli disse:
"Non illuderti stoltamente; noi soffriamo queste cose per causa
nostra, perché abbiamo peccato contro il nostro Dio; perciò ci succedono
cose che muovono a meraviglia.
[19] Ma tu non credere di andare impunito dopo aver osato di combattere
contro Dio".
[20] La madre era soprattutto ammirevole e degna di gloriosa memoria,
perché vedendo morire sette figli in un sol giorno, sopportava tutto
serenamente per le speranze poste nel Signore.
[21] Esortava ciascuno di essi nella lingua paterna, piena di nobili
sentimenti e, sostenendo la tenerezza femminile con un coraggio virile,
diceva loro:
[22] "Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo
spirito e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi.
[23] Senza dubbio il creatore del mondo, che ha plasmato alla origine
l'uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia
vi restituirà di nuovo lo spirito e la vita, come voi ora per le sue
leggi non vi curate di voi stessi".
[24] Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quella voce fosse
di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo e non solo a
parole, ma con giuramenti prometteva che l'avrebbe fatto ricco e molto
felice se avesse abbandonato gli usi paterni, e che l'avrebbe fatto suo
amico e gli avrebbe affidato cariche.
[25] Ma poiché il giovinetto non badava affatto a queste parole il re,
chiamata la madre, la esortava a farsi consigliera di salvezza per il
ragazzo.
[26] Dopo che il re la ebbe esortata a lungo, essa accettò di persuadere
il figlio;
[27] chinatasi verso di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella
lingua paterna: "Figlio, abbi pietà di me che ti ho portato in seno
nove mesi, che ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho
condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento.
[28] Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto
vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale
è anche l'origine del genere umano.
[29] Non temere questo carnefice ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli,
accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli
nel giorno della misericordia".
[30] Mentre essa finiva di parlare, il giovane disse: "Che aspettate?
Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è
stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè.
[31] Ma tu, che ti fai autore di tutte le sventure degli Ebrei, non
sfuggirai alle mani di Dio.
[32] Per i nostri peccati noi soffriamo.
[33] Se per nostro castigo e correzione il Signore vivente si adira per
breve tempo con noi, presto si volgerà di nuovo verso i suoi servi.
[34] Ma tu, o sacrilego e di tutti gli uomini il più empio, non esaltarti
invano, agitando segrete speranze, mentre alzi la mano contro i figli del
Cielo;
[35] perché non sei ancora al sicuro dal giudizio dell'onnipotente Dio
che tutto vede.
[36] Gia ora i nostri fratelli, che hanno sopportato breve tormento, hanno
conseguito da Dio l'eredità della vita eterna. Tu invece subirai per
giudizio di Dio il giusto castigo della tua superbia.
[37] Anche io, come già i miei fratelli, sacrifico il corpo e la vita per
le patrie leggi, supplicando Dio che presto si mostri placato al suo
popolo e che tu fra dure prove e flagelli debba confessare che egli solo
è Dio;
[38] con me invece e con i miei fratelli possa arrestarsi l'ira
dell'Onnipotente, giustamente attirata su tutta la nostra stirpe".
[39] Il re, divenuto furibondo, si sfogò su costui più crudelmente che
sugli altri, sentendosi invelenito dallo scherno.
[40] Così anche costui passò all'altra vita puro, confidando pienamente
nel Signore.
[41] Ultima dopo i figli, anche la madre incontrò la morte.
[42] Ma ora basti quanto s'è esposto circa i pasti sacrificali e le
incredibili crudeltà.
|