[1]
Fu riferito intanto ad Oloferne, comandante supremo dell'esercito di Assur,
che gli Israeliti si preparavano alla guerra e avevano bloccato i passi
montani, avevano fortificato tutte le sommità dei monti e avevano
disposto ostacoli nelle pianure.
[2] Egli montò in gran furore e convocò tutti i capi di Moab e gli
strateghi di Ammon e tutti i satrapi delle regioni marittime,
[3] e disse loro: "Spiegatemi un pò, voi figli di Cànaan, che
popolo è questo che dimora sui monti e come sono le città che egli
abita, quanti sono gli effettivi del suo esercito, dove risiede la loro
forza e il loro vigore, chi si è messo alla loro testa come re e
condottiero del loro esercito
[4] e perché hanno rifiutato di venire incontro a me a differenza di
tutte le popolazioni dell'occidente".
[5] Gli rispose Achior, condottiero di tutti gli Ammoniti: "Ascolti
bene il mio signore la risposta dalle labbra del suo servo: io riferirò
la verità sul conto di questo popolo, che sta su queste montagne vicino
al luogo ove risiedi, né uscirà menzogna dalla bocca del suo servo.
[6] Questo popolo si compone di discendenti dei Caldei.
[7] Essi si trasferirono dapprima nella Mesopotamia, perché non vollero
seguire gli dei dei loro padri che si trovavano nel paese dei Caldei.
[8] Essi avevano abbandonato la tradizione dei loro padri e avevano
adorato il Dio del cielo, quel Dio che essi avevano conosciuto; perciò li
avevano scacciati dalla presenza dei loro dei ed essi si erano rifugiati
in Mesopotamia e furono là per molto tempo.
[9] Ma il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e
venire nel paese di Cànaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono
di oro e di argento e di bestiame in gran numero.
[10] Poi scesero in Egitto, perché la fame aveva invaso tutto il paese di
Cànaan, e vi rimasero come stranieri finché trovarono da vivere. Là
divennero anche una moltitudine imponente, tanto che non si poteva contare
la loro discendenza.
[11] Ma si alzò contro di loro il re dell'Egitto che li sfruttò nella
preparazione dei mattoni e perciò furono umiliati e trattati come
schiavi.
[12] Essi alzarono suppliche al loro Dio e questi percosse tutto il paese
d'Egitto con castighi ai quali non c'era rimedio. Perciò gli Egiziani li
mandarono via dal loro paese.
[13] Dio asciugò il Mare Rosso davanti a loro
[14] e li guidò per la via del Sinai e di Cadesbarne; essi eliminarono
quanti risiedevano nel deserto.
[15] Poi dimorarono nel paese degli Amorrèi e sterminarono con la loro
forza gli abitanti di Esebon; quindi passarono il Giordano e si
insediarono in tutte quelle montagne.
[16] Scacciarono davanti a loro il Cananeo, il Perizzita, il Gebuseo,
Sichem e tutti i Gergesei e abitarono nel loro territorio per molti anni.
[17] In realtà fin quando non peccavano contro il loro Dio erano nella
prosperità, perché il Dio che è con loro odia il male.
[18] Quando invece si allontanarono dagli ordinamenti che egli aveva loro
imposti, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti
prigionieri in paese straniero, il tempio del loro Dio fu raso al suolo e
le loro città caddero in potere dei loro nemici.
[19] Ora appunto, riconciliati con il loro Dio, hanno fatto ritorno dai
luoghi dove erano stati dispersi, hanno ripreso possesso di Gerusalemme,
dove è il loro santuario, e si sono stabiliti sulle montagne, che prima
erano deserte.
[20] Ora, mio sovrano e signore, se vi è qualche aberrazione in questo
popolo perché ha peccato contro il suo Dio, se cioè ci accorgiamo che c'è
in mezzo a loro questo inciampo, avanziamo e diamo loro battaglia.
[21] Ma se non vi è nessuna iniquità in mezzo a questa gente, il signor
mio passi oltre, per tèma che il loro Signore non li difenda e il loro
Dio vegli su questo popolo, e noi non si diventi l'obbrobrio di tutta la
terra."
[22] Quando Achior ebbe finito di parlare, tutti i convenuti, che erano
intorno alla tenda, si misero a mormorare. I magnati di Oloferne, come
pure gli abitanti della costa e quelli di Moab gridarono di farlo a pezzi.
[23] "Non abbiamo niente da temere dai figli d'Israele, è un popolo
senza forza e senza vigore per una lotta dura.
[24] Coraggio, dunque! Saliamo contro di loro e saranno divorati da tutto
il tuo esercito, o potente Oloferne!" |