[1]
Perciò gli inviarono messaggeri con proposte di pace:
[2] "Ecco, ci mettiamo davanti a te noi, figli del gran re Nabucodònosor;
fà di noi quanto ti piacerà.
[3] Ecco le nostre case e tutto il nostro territorio e tutti i campi di
grano, i greggi e gli armenti e tutto il bestiame dei nostri attendamenti
sono a tua disposizione perché tu ne faccia quel che vuoi.
[4] Anche le nostre città e quanti vi abitano, ecco sono tuoi servi,
vieni e trattale come ti piacerà".
[5] Si presentarono di fatto ad Oloferne quegli uomini e si espressero con
lui su questo tono.
[6] Egli scese allora con il suo esercito lungo la costa e pose presidi
nelle fortezze, poi prelevò da esse uomini scelti come ausiliari.
[7] Quelle popolazioni con tutto il paese circostante lo accolsero con
corone e danze e suono di timpani.
[8] Ma egli demolì tutti i loro templi e tagliò i boschi sacri, perché
aveva ordine di distruggere tutti gli dei della terra, in modo che tutti i
popoli adorassero solo Nabucodònosor e tutte le lingue e le tribù lo
acclamassero come dio.
[9] Poi giunse in vista di Esdrelon, vicino a Dotain, che è di fronte
alle grandi montagne della Giudea.
[10] Essi si accamparono fra Gebe e Scitopoli e Oloferne rimase là un
mese intero per raccogliere tutto il bottino delle sue truppe.
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