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CAPITOLO 17

[1] Il peccato di Giuda è scritto
con uno stilo di ferro,
con una punta di diamante
è inciso sulla tavola del loro cuore
e sugli angoli dei loro altari,

[2] come per ricordare ai loro figli
i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi,
sui colli elevati,

[3] sui monti e in aperta campagna.
"I tuoi averi e tutti i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
a motivo di tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.

[4] Tu dovrai ritirare la mano dall'eredità
che ti avevo data;
ti farò schiavo dei tuoi nemici
in un paese che non conosci,
perché avete acceso il fuoco della mia ira,
che arderà sempre".
Così dice il Signore:

[5] "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e il cui cuore si allontana dal Signore.

[6] Egli sarà come un tamerisco nella steppa,
quando viene il bene non lo vede;
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.

[7] Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.

[8] Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi;
nell'anno della siccità non intristisce,
non smette di produrre i suoi frutti.

[9] Più fallace di ogni altra cosa
è il cuore e difficilmente guaribile;
chi lo può conoscere?

[10] Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per rendere a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni.

[11] Come una pernice che cova uova da lei non deposte
è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia.
A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle
e alla sua fine apparirà uno stolto".

[12] Trono di gloria, eccelso fin dal principio,
è il luogo del nostro santuario!

[13] O speranza di Israele, Signore,
quanti ti abbandonano resteranno confusi;
quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere,
perché hanno abbandonato
la fonte di acqua viva, il Signore.

[14] Guariscimi, Signore, e io sarò guarito,
salvami e io sarò salvato,
poiché tu sei il mio vanto.

[15] Ecco, essi mi dicono:
"Dov'è la parola del Signore?
Si compia finalmente!".

[16] Io non ho insistito presso di te nella sventura
né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai.
Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.

[17] Non essere per me causa di spavento,
tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.

[18] Siano confusi i miei avversari ma non io,
si spaventino essi, ma non io.
Manda contro di loro il giorno della sventura,
distruggili, distruggili per sempre.

[19] Il Signore mi disse: "Và a metterti alla porta dei Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme.

[20] Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte.

[21] Così dice il Signore: Per amore della vostra vita guardatevi dal trasportare un peso in giorno di sabato e dall'introdurlo per le porte di Gerusalemme.

[22] Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri.

[23] Ma essi non vollero ascoltare né prestare orecchio, anzi indurirono la loro cervice per non ascoltarmi e per non accogliere la lezione.

[24] Ora, se mi ascolterete sul serio - dice il Signore - se non introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro,

[25] entreranno per le porte di questa città i re, che siederanno sul trono di Davide, su carri e su cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre.

[26] Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino e dalla Sefèla, dai monti e dal meridione presentando olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di lode nel tempio del Signore.

[27] Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà". 

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