[1]
Quando Giosia divenne re, aveva otto anni; regnò trentun anni in
Gerusalemme.
[2] Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore e seguì le strade
di Davide suo antenato, senza fuorviare in nulla.
[3] Nell'anno ottavo del suo regno, era ancora un ragazzo, cominciò a
ricercare il Dio di Davide suo padre. Nell'anno decimosecondo cominciò a
purificare Giuda e Gerusalemme, eliminando le alture, i pali sacri e gli
idoli scolpiti o fusi.
[4] Sotto i suoi occhi furono demoliti gli altari di Baal; infranse gli
altari per l'incenso, che vi erano sopra; distrusse i pali sacri e gli
idoli scolpiti o fusi, riducendoli in polvere che sparse sui sepolcri di
coloro che avevano sacrificato a tali cose.
[5] Le ossa dei sacerdoti le bruciò sui loro altari; così purificò
Giuda e Gerusalemme.
[6] Lo stesso fece nella città di Manàsse, di Efraim e di Simeone fino a
Nèftali, nei loro villaggi devastati.
[7] Demolì gli altari; fece a pezzi i pali sacri e gli idoli in modo da
ridurli in polvere; demolì tutti gli altari per l'incenso in tutto il
paese di Israele; poi fece ritorno a Gerusalemme.
[8] Nell'anno decimottavo del suo regno, dopo aver purificato il paese e
il tempio, affidò a Safàn figlio di Asalia, a Maaseia governatore della
città, e a Ioach figlio di Ioacaz, archivista, il restauro del tempio del
Signore suo Dio.
[9] Costoro si presentarono al sommo sacerdote Chelkia e gli consegnarono
il denaro depositato nel tempio; l'avevano raccolto i leviti custodi della
soglia da Manàsse, da Efraim e da tutto il resto di Israele, da tutto
Giuda, da Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme.
[10] Lo misero in mano ai direttori dei lavori che sovraintendevano al
tempio ed essi l'utilizzarono per gli operai che lavoravano nel tempio per
restaurarlo e rafforzarlo.
[11] Lo diedero ai falegnami e ai muratori per l'acquisto di pietre da
taglio e di legname per l'armatura e la travatura dei locali lasciati
rovinare dai re di Giuda.
[12] Quegli uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti per
la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di Merari, Zaccaria e Mesullàm,
Keatiti. Leviti esperti di strumenti musicali
[13] sorvegliavano i portatori e dirigevano quanti compivano lavori di
qualsiasi genere; altri leviti erano scribi, ispettori e portieri.
[14] Mentre si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote
Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data per mezzo di Mosè.
[15] Chelkia prese la parola e disse allo scriba Safàn: "Ho trovato
nel tempio il libro della legge". Chelkia diede il libro a Safàn.
[16] Safàn portò il libro dal re; egli inoltre riferì al re:
"Quanto è stato ordinato, i tuoi servitori lo eseguiscono.
[17] Hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato ai
sorveglianti e ai direttori dei lavori".
[18] Poi lo scriba Safàn annunziò al re: "Il sacerdote Chelkia mi
ha dato un libro". Safàn ne lesse una parte alla presenza del re.
[19] Udite le parole della legge, il re si strappò le vesti
[20] e comandò a Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Abdon figlio di
Mica, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re:
[21] "Andate, consultate il Signore per me e per quanti sono rimasti
in Israele e in Giuda riguardo alle parole di questo libro ora trovato;
grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi,
poiché i nostri padri non hanno ascoltato le parole del Signore facendo
quanto sta scritto in questo libro".
[22] Chelkia insieme con coloro che il re aveva designati si recò dalla
profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tokat, figlio di Casra, il
guardarobiere; essa abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme. Le
parlarono in tal senso
[23] ed essa rispose loro: "Dice il Signore Dio di Israele: Riferite
all'uomo che vi ha inviati da me:
[24] Dice il Signore: Ecco, io farò piombare una sciagura su questo luogo
e sui suoi abitanti, tutte le maledizioni scritte nel libro letto davanti
al re di Giuda,
[25] perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dei
provocandomi a sdegno con tutte le opere delle loro mani. La mia collera
si accenderà contro questo luogo e non si potrà spegnere.
[26] Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore,
riferirete: Dice il Signore, Dio di Israele: A proposito delle parole che
hai udito,
[27] poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a
Dio, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti;
poiché ti sei umiliato davanti a me, ti sei strappate le vesti e hai
pianto davanti a me, anch'io ho ascoltato. Oracolo del Signore!
[28] Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri e sarai deposto nel tuo
sepolcro in pace. I tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò
piombare su questo luogo e sui suoi abitanti". Quelli riferirono il
messaggio al re.
[29] Allora il re inviò dei messi e radunò tutti gli anziani di Giuda e
di Gerusalemme.
[30] Il re, insieme con tutti gli uomini di Giuda, con gli abitanti di
Gerusalemme, i sacerdoti, i leviti e tutto il popolo, dal più grande al
più piccolo, salì al tempio. Egli fece leggere ai loro orecchi tutte le
parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio.
[31] Il re, stando in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza
davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore, a osservarne i
comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima,
eseguendo le parole dell'alleanza scritte in quel libro.
[32] Fece impegnare quanti si trovavano in Gerusalemme e in Beniamino. Gli
abitanti di Gerusalemme agirono secondo l'alleanza di Dio, del Dio dei
loro padri.
[33] Giosia rimosse tutti gli abomini da tutti i territori appartenenti
agli Israeliti; costrinse quanti si trovavano in Israele a servire il
Signore loro Dio. Finché egli visse non desistettero dal seguire il
Signore, Dio dei loro padri.
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