ATTIVITÀ
DEL PUBBLICO MINISTERO
Art.
358
-
Attività di indagine del pubblico ministero -
1.
Il pubblico ministero compie ogni attività necessaria ai fini indicati
nell'articolo 326 e svolge altresì accertamenti su fatti e circostanze a
favore della persona sottoposta alle indagini.
Art.
359
-
Consulenti tecnici del pubblico ministero -
1.
Il pubblico ministero, quando procede ad accertamenti, rilievi segnaletici,
descrittivi o fotografici e ad ogni altra operazione tecnica per cui sono
necessarie specifiche competenze, può nominare e avvalersi di consulenti,
che non possono rifiutare la loro opera.
2.
Il consulente può essere autorizzato dal pubblico ministero ad assistere a
singoli atti di indagine.
Art.
360
-
Accertamenti tecnici non ripetibili -
1.
Quando gli accertamenti previsti dall'articolo 359 riguardano persone, cose
o luoghi il cui stato è soggetto a modificazione, il pubblico ministero
avvisa, senza ritardo, la persona sottoposta alle indagini, la persona
offesa dal reato e i difensori del giorno, dell'ora e del luogo fissati per
il conferimento dell'incarico e della facoltà di nominare consulenti
tecnici.
2.
Si applicano le disposizioni dell'articolo 364 comma 2.
3.
I difensori nonchè i consulenti tecnici eventualmente nominati hanno
diritto di assistere al conferimento dell'incarico, di partecipare agli
accertamenti e di formulare osservazioni e riserve.
4.
Qualora, prima del conferimento dell'incarico, la persona sottoposta alle
indagini formuli riserva di promuovere incidente probatorio, il pubblico
ministero dispone che non si proceda agli accertamenti salvo che questi, se
differiti, non possano più essere utilmente compiuti.
5.
Se il pubblico ministero, malgrado l'espressa riserva formulata dalla
persona sottoposta alle indagini e pur non sussistendo le condizioni
indicate nell'ultima parte del comma 4, ha ugualmente disposto di procedere
agli accertamenti, i relativi risultati non possono essere utilizzati nel
dibattimento (1)
(1)
Comma così modificato dall'art. 5, comma 1, D.L. 8 giugno 1992, n. 306.
Art.
361
-
Individuazione di persone e di cose -
1.
Quando è necessario per la immediata prosecuzione delle indagini, il
pubblico ministero procede alla individuazione di persone, di cose o di
quanto altro può essere oggetto di percezione sensoriale.
2.
Le persone, le cose e gli altri oggetti sono presentati ovvero sottoposti in
immagine a chi deve eseguire la individuazione.
3.
Se ha fondata ragione di ritenere che la persona chiamata all'individuazione
possa subire intimidazione o altra influenza dalla presenza di quella
sottoposta a individuazione, il pubblico ministero adotta le cautele
previste dall'articolo 214 comma 2.
Art.
362
-
Assunzione di informazioni -
1.
Il pubblico ministero assume informazioni dalle persone che possono riferire
circostanze utili ai fini delle indagini. Si applicano le disposizioni degli
articoli 197, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 (1).
(1)
Comma così modificato dall'art. 5, comma 2, D.L. 8 giugno 1992, n. 306.
Art.
363
-
Interrogatorio di persona imputata in un procedimento connesso -
1.
Le persone imputate in un procedimento connesso a norma dell'articolo 12
sono interrogate dal pubblico ministero sui fatti per cui si procede nelle
forme previste dall'articolo 210 commi 2, 3 e 4.
2.
La disposizione del comma 1 si applica anche alle persone imputate di un
reato collegato a quello per cui si procede, nel caso previsto dall'articolo
371 comma 2 lettera b).
Art.
364
-
Nomina e assistenza del difensore -
1.
Il pubblico ministero, se deve procedere a interrogatorio, ovvero a
ispezione o confronto cui deve partecipare la persona sottoposta alle
indagini, la invita a presentarsi a norma dell'articolo 375.
2.
La persona sottoposta alle indagini priva del difensore è altresì avvisata
che è assistita da un difensore di ufficio, ma che può nominarne uno di
fiducia.
3.
Al difensore di ufficio o a quello di fiducia in precedenza nominato è dato
avviso almeno ventiquattro ore prima del compimento degli atti indicati nel
comma 1 e delle ispezioni a cui non deve partecipare la persona sottoposta
alle indagini.
4.
Il difensore ha in ogni caso diritto di assistere agli atti indicati nei
commi 1 e 3, fermo quanto previsto dall'articolo 245.
5.
Nei casi di assoluta urgenza, quando vi è fondato motivo di ritenere che il
ritardo possa pregiudicare la ricerca o l'assicurazione delle fonti di
prova, il pubblico ministero può procedere a interrogatorio, ispezione o a
confronto anche prima del termine fissato dandone avviso al difensore senza
ritardo e comunque tempestivamente. L'avviso può essere omesso quando il
pubblico ministero procede a ispezione e vi è fondato motivo di ritenere
che le tracce o gli altri effetti materiali del reato possono essere
alterati. È fatta salva, in ogni caso, la facoltà del difensore
d'intervenire.
6.
Quando procede nei modi previsti dal comma 5, il pubblico ministero deve
specificamente indicare, a pena di nullità, i motivi della deroga e le
modalità dell'avviso.
7.
È vietato a coloro che intervengono agli atti di fare segni di approvazione
o disapprovazione. Quando assiste al compimento degli atti, il difensore
può presentare al pubblico ministero richieste, osservazioni e riserve
delle quali è fatta menzione nel verbale.
Art.
365
-
Atti ai quali il difensore ha diritto di assistere senza avviso -
1.
Il pubblico ministero, quando procede al compimento di atti di perquisizione
o sequestro, chiede alla persona sottoposta alle indagini, che sia presente,
se è assistita da un difensore di fiducia e, qualora ne sia priva, designa
un difensore di ufficio a norma dell'articolo 97 comma 3.
2.
Il difensore ha facoltà di assistere al compimento dell'atto, fermo quanto
previsto dall'articolo 249.
3.
Si applicano le disposizioni dell'articolo 364 comma 7.
Art.
366
-
Deposito degli atti cui hanno diritto di assistere i difensori -
1.
Salvo quanto previsto da specifiche disposizioni, i verbali degli atti
compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria ai quali il
difensore ha diritto di assistere, sono depositati nella segreteria del
pubblico ministero entro il terzo giorno successivo al compimento dell'atto,
con facoltà per il difensore di esaminarli ed estrarne copia nei cinque
giorni successivi. Quando non è stato dato avviso del compimento dell'atto,
al difensore è immediatamente notificato l'avviso di deposito e il termine
decorre dal ricevimento della notificazione.
2.
Il pubblico ministero con decreto motivato può disporre, per gravi motivi,
che il deposito degli atti indicati nel comma 1 sia ritardato senza
pregiudizio di ogni altro diritto del difensore.
Art.
367
-
Memorie e richieste dei difensori -
1.
Nel corso delle indagini preliminari, i difensori hanno facoltà di
presentare memorie e richieste scritte al pubblico ministero.
Art.
368
-
Provvedimenti del giudice sulla richiesta di sequestro -
1.
Quando, nel corso delle indagini preliminari, il pubblico ministero ritiene
che non si debba disporre il sequestro richiesto dall'interessato, trasmette
la richiesta con il suo parere, al giudice per le indagini preliminari.
Art.
369
-
Informazione di garanzia -
1.
Solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di
assistere, il pubblico ministero invia per posta, in piego chiuso
raccomandato con ricevuta di ritorno, alla persona sottoposta alle indagini
e alla persona offesa una informazione di garanzia con indicazione delle
norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto e
con invito a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia (1).
2.
Qualora ne ravvisi la necessità ovvero l'ufficio postale restituisca il
piego per irreperibilità del destinatario, il pubblico ministero può
disporre che l'informazione di garanzia sia notificata a norma dell'articolo
151.
(1)
Comma così modificato dall'art. 19, L. 8 agosto 1995, n. 332.
Art.
370
-
Atti diretti e atti delegati -
1.
Il pubblico ministero compie personalmente ogni attività di indagine. Può
avvalersi della polizia giudiziaria per il compimento di attività di
indagine e di atti specificamente delegati, ivi compresi gli interrogatori
ed i confronti cui partecipi la persona sottoposta alle indagini che si
trovi in stato di libertà, con l'assistenza necessaria del difensore (1).
2.
Quando procede a norma del comma 1, la polizia giudiziaria osserva le
disposizioni degli articoli 364, 365 e 373.
3.
Per singoli atti da assumere nella circoscrizione di altro tribunale, il
pubblico ministero, qualora non ritenga di procedere personalmente, può
delegare, secondo la rispettiva competenza per materia, il pubblico
ministero presso il tribunale o la pretura del luogo.
4.
Quando ricorrono ragioni di urgenza o altri gravi motivi, il pubblico
ministero delegato a norma del comma 3 ha facoltà di procedere di propria
iniziativa anche agli atti che a seguito dello svolgimento di quelli
specificamente delegati appaiono necessari ai fini delle indagini.
(1)
Comma così sostituito dall'art. 5, comma 3, D.L. 8 giugno 1992, n. 306.
Art.
371
-
Rapporti tra diversi uffici del pubblico ministero -
1.
Gli uffici diversi del pubblico ministero che procedono a indagini
collegate, si coordinano tra loro per la speditezza, economia ed efficacia
delle indagini medesime. A tali fini provvedono allo scambio di atti e di
informazioni nonchè alla comunicazione delle direttive rispettivamente
impartite alla polizia giudiziaria. Possono altresì procedere,
congiuntamente, al compimento di specifici atti.
2.
Le indagini di uffici diversi del pubblico ministero si considerano
collegate:
a)
se i procedimenti sono connessi a norma dell'articolo 12 ovvero si tratta di
reati commessi da più persone in danno reciproco le une delle altre (1);
b)
se la prova di un reato o di una sua circostanza influisce sulla prova di
una altro reato o di un'altra circostanza;
c)
se la prova di più reati deriva, anche in parte, dalla stessa fonte.
3.
Salvo quanto disposto dall'articolo 12, il collegamento delle indagini non
ha effetto sulla competenza.
(1)
Lettera così modificata dall'art. 1, D.L. 20 novembre 1991, n. 367.
Art.
372
-
Avocazione delle indagini -
1.
Il procuratore generale presso la corte di appello dispone, con decreto
motivato, e assunte, quando occorre, le necessarie informazioni,
l'avocazione delle indagini preliminari quando:
a)
in conseguenza dell'astensione o della incompatibilità del magistrato
designato, non è possibile provvedere alla sua tempestiva sostituzione;
b)
il capo dell'ufficio del pubblico ministero ha omesso di provvedere alla
tempestiva sostituzione del magistrato designato per le indagini nei casi
previsti dall'articolo 36 comma 1 lettere a), b), d), e).
1
bis. Il procuratore generale presso la corte d'appello, assunte le
necessarie informazioni, dispone altresì, con decreto motivato,
l'avocazione delle indagini preliminari relative a taluno dei delitti
previsti dall'articolo 407, comma 2, lettera a), nonchè dei delitti
commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416 bis del
codice penale ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni
previste dallo stesso articolo, quando, trattandosi di indagini collegate,
non risulta effettivo il coordinamento delle indagini previste dall'articolo
371, comma 1, e non hanno dato esito le riunioni per il coordinamento
disposte o promosse dal procuratore generale anche d'intesa con altri
procuratori generali interessati (1).
(1)
Comma aggiunto dall'art. 3, comma 1, D.L. 9 settembre 1991, n. 292.
Art.
373
-
Documentazione degli atti -
1.
Salvo quanto disposto in relazione a specifici atti, è redatto verbale:
a)
delle denunce, querele e istanze di procedimento presentate oralmente;
b)
degli interrogatori e dei confronti con la persona sottoposta alle indagini;
c)
delle ispezioni, delle perquisizioni e dei sequestri;
d)
delle sommarie informazioni assunte a norma dell'articolo 362 (1);
d-bis)
dell'interrogatorio assunto a norma dell'articolo 363 (2);
e)
degli accertamenti tecnici compiuti a norma dell'articolo 360.
2.
Il verbale è redatto secondo le modalità previste nel titolo III del libro
II.
3.
Alla documentazione delle attività di indagine preliminare, diverse da
quelle previste dal comma 1, si procede soltanto mediante la redazione del
verbale in forma riassuntiva ovvero, quando si tratta di atti a contenuto
semplice o di limitata rilevanza, mediante le annotazioni ritenute
necessarie.
4.
Gli atti sono documentati nel corso del loro compimento ovvero
immediatamente dopo quando ricorrono insuperabili circostanze, da indicarsi
specificamente, che impediscono la documentazione contestuale.
5.
L'atto contenente la notizia di reato e la documentazione relativa alle
indagini sono conservati in apposito fascicolo presso l'ufficio del pubblico
ministero assieme agli atti trasmessi dalla polizia giudiziaria a norma
dell'articolo 357.
6.
Alla redazione del verbale e delle annotazioni provvede l'ufficiale di
polizia giudiziaria o l'ausiliario che assiste il pubblico ministero. Si
applica la disposizione dell'articolo 142.
(1)
Lettera così sostituita dall'art. 5, comma 4, D.L. 8 giugno 1992, n. 306.
(2)
Lettera aggiunta dall'art. 5, comma 4, D.L. 8 giugno 1992, n. 306.
Art.
374
-
Presentazione spontanea -
1.
Chi ha notizia che nei suoi confronti sono svolte indagini, ha facoltà di
presentarsi al pubblico ministero e di rilasciare dichiarazioni.
2.
Quando il fatto per cui si procede è contestato a chi si presenta
spontaneamente e questi è ammesso a esporre le sue discolpe, l'atto così
compiuto equivale per ogni effetto all'interrogatorio. In tale ipotesi, si
applicano le disposizioni previste dagli articoli 64, 65 e 364.
3.
La presentazione spontanea non pregiudica l'applicazione di misure
cautelari.
Art.
375
-
Invito a presentarsi -
1.
Il pubblico ministero invita la persona sottoposta alle indagini a
presentarsi quando deve procedere ad atti che ne richiedono la presenza.
2.
L'invito a presentarsi contiene:
a)
le generalità o le altre indicazioni personali che valgono a identificare
la persona sottoposta alle indagini;
b)
il giorno, l'ora e il luogo della presentazione nonchè l'autorità davanti
alla quale la persona deve presentarsi;
c)
il tipo di atto per il quale l'invito è predisposto;
d)
l'avvertimento che il pubblico ministero potrà disporre a norma
dell'articolo 132 l'accompagnamento coattivo in caso di mancata
presentazione senza che sia stato addotto legittimo impedimento.
3.
Quando la persona è chiamata a rendere l'interrogatorio, l'invito contiene
altresì la sommaria enunciazione del fatto quale risulta dalle indagini
fino a quel momento compiute. L'invito può inoltre contenere, ai fini di
quanto previsto dall'articolo 453 comma 1, l'indicazione degli elementi e
delle fonti di prova e l'avvertimento che potrà essere presentata richiesta
di giudizio immediato (1).
4.
L'invito a presentarsi è notificato almeno tre giorni prima di quello
fissato per la comparizione, salvo che, per ragioni di urgenza, il pubblico
ministero ritenga di abbreviare il termine, purchè sia lasciato il tempo
necessario per comparire.
(1)
Periodo aggiunto dall'art. 26, D. Lgs. 14 gennaio 1991, n. 12.
Art.
376
-
Accompagnamento coattivo per procedere a interrogatorio o a confronto -
1.
Quando si tratta di procedere ad atti di interrogatorio o confronto,
l'accompagnamento coattivo è disposto dal pubblico ministero su
autorizzazione del giudice.
Art.
377
-
Citazioni di persone informate sui fatti -
1.
Il pubblico ministero può emettere decreto di citazione quando deve
procedere ad atti che richiedono la presenza della persona offesa e delle
persone in grado di riferire su circostanze utili ai fini delle indagini.
2.
Il decreto contiene:
a)
le generalità della persona;
b)
il giorno, l'ora e il luogo della comparizione nonchè l'autorità davanti
alla quale la persona deve presentarsi;
c)
l'avvertimento che il pubblico ministero potrà disporre a norma
dell'articolo 133 l'accompagnamento coattivo in caso di mancata comparizione
senza che sia stato addotto legittimo impedimento.
3.
Il pubblico ministero provvede allo stesso modo per la citazione del
consulente tecnico, dell'interprete e del custode delle cose sequestrate.
Art.
378
-
Poteri coercitivi del pubblico ministero -
1.
Il pubblico ministero ha, nell'esercizio delle sue funzioni, i poteri
indicati nell'articolo 131.
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