Leonardo Fibonacci detto Leonardo Pisano,
matematico italiano (Pisa 1170-1240), figlio di Guglielmo Bonacci, nacque a
Pisa intorno al 1170. Il padre era segretario della Repubblica di Pisa e
responsabile a partire dal 1192 del commercio pisano presso la colonia di
Bugia, in Algeria, ove i Pisani intrattenevano fiorenti traffici
commerciali. Alcuni anni dopo il 1192, Bonacci portò suo figlio con lui a
Bugia.
Il padre, volendo che Leonardo divenisse un
mercante, si assicurò di fornire alla sua istruzione della tecniche del
calcolo, specialmente quelle che riguardavano le cifre indo-arabiche, non
ancora introdotte in Europa. Successivamente Bonacci si assicurò l'aiuto di
suo figlio per portare avanti il commercio della repubblica pisana e lo
mandò in viaggio in Egitto, Siria, Grecia, Sicilia e Provenza. Leonardo
colse l'opportunità offertagli dai suoi viaggi all'estero per studiare ed
imparare le tecniche matematiche utilizzate in queste regioni. Usò queste
esperienze per migliorare le tecniche del calcolo commerciale che già
conosceva e per estendere le ricerche dei matematici classici, tra i quali i
greci Diofanto ed Euclide. Intorno al 1200, Fibonacci tornò a Pisa dove per
i seguenti anni lavorò alle sue personali composizioni matematiche.
nel 1202 pubblicò la prima edizione
del "Liber Abaci " ("Il Libro dell'Abaco"), un
saggio che rivoluzionava i sistemi di numerazione, ed allo stesso tempo un
manuale di calcolo ad uso dei mercanti. Nel Liber Abaci Fibonacci espone i
fondamenti di algebra e matematica usati nei paesi Arabi, un problema
fornisce l'occasione per l'introduzione della serie numerica che oggi porta
il nome del matematico pisano e che si riscontra in numerosi applicazioni in
natura.
Tra questi, l'approssimazione del Rapporto
Aureo. Fibonacci introdusse il sistema decimale e l'uso delle cifre arabe in
Europa basandosi sulle nozioni di aritmetica e di algebra che aveva
accumulato durante i suoi viaggi. Scrisse di problemi pratici di matematica
finanziaria e di problemi di enigmistica. I suoi indovinelli matematici, che
venivano spesso presentati sotto forma di storia, divennero classici già
nel XIII secolo.
Un problema esposto nel Liber Abaci
riguarda sette vecchie che andavano a Roma, ognuna con sette muli, ogni mulo
carico di sette sacchi, ogni sacco contenente sette pani, per ogni pane
sette coltelli, ogni coltello in sette foderi. Ci si domanda quanti oggetti
sono stati trasportati globalmente e l'autore fornisce la risposta
applicando il concetto della "serie geometrica" con valore
iniziale 7 e ragione 7, i cui 6 termini devono essere sommati e come totale
si ottiene 137.256 oggetti (comprese le 7 vecchie). La successione di questi
numeri è chiamata successione di Fibonacci.
È del 1220 il "De practica
geometriae", nel quale applicò il nuovo sistema aritmetico alla
risoluzione di problemi geometrici: un trattato di Geometria e
Trigonometria, con il quale ebbe avvio lo studio dei rapporti tra le
estensioni figurate.
Indubbiamente Fibonacci fu il primo
algebrista cristiano, il più grande matematico del medioevo, il maggior
genio scientifico del XIII secolo in Italia. La reputazione di Leonardo come
matematico divenne così grande che l'imperatore Federico II gli chiese
un'udienza mentre era a Pisa nel 1223. L'illustre matematico fu introdotto a
corte dal Maestro Giovanni da Palermo e ricevette le più festose
accoglienze da parte di tutta la Magna Curia.
Durante il soggiorno di Federico II a Pisa,
si svolse un singolare torneo dove si sfidarono abachisti e algoritmisti
armati di carta, penna e pallottoliere che dimostra in via definitiva come
con le tecniche di calcolo secondo il metodo appreso dagli arabi si
potessero effettuare calcoli complessi più velocemente che con qualsiasi
abaco. Fibonacci risolve il problema con una velocità tale da far persino
sospettare che la gara fosse truccata. Il problema posto era il seguente:
quante coppie di conigli si ottengono in 12 mesi posto che ogni coppia dia
alla luce una nuova coppia ogni mese e che le nuove coppie nate siano in
grado di riprodursi già al secondo mese di vita.
La risposta si ricava semplicemente dalla
famosa serie di Fibonacci: 1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144,233… dove
ogni nuovo numero rappresenta la somma dei due precedenti. Infatti:
Alla fine del primo mese ci sarà ancora 1 sola coppia. Alla fine del
secondo mese la femmina genera una nuova coppia per cui ora si hanno 2
coppie. Alla fine del terzo mese la femmina iniziale genera una nuova coppia
dando luogo a 3 coppie, mentre la femmina nata il mese precedente resterà
incinta ma partorirà solo fra un mese. Alla fine del quarto mese la femmina
iniziale ha generato una nuova coppia mentre la femmina nata due mesi prima
genera la sua prima coppia. Abbiamo così 5 coppie. Alla fine del quinto
mese avremo quindi 3 femmine che generano una nuova coppia portando il
totale a 8 coppie e proseguendo il ragionamento le coppie diventano 13, 21,
34, 55 ecc. Alla fine del dodicesimo mese si arriva a 233 coppie.
In seguito venne accertata un'attiva
corrispondenza scientifica tra Federico II e Fibonacci. L'Imperatore svevo
lesse e dimostrò di comprendere i testi di Fibonacci al punto che gli
sottopose una serie di quesiti, avendo come risposta alcuni interessanti
risposte riguardanti la teoria delle frazioni. Federico II divento in
seguito il suo protettore e si suppone che il matrematico pisano abbiano
esercitato una certa influenza nella progettazione di Caste del Monte.
Nel 1225 Fibonacci pubblicò il
"Liber quadratorum" dedicato a Federico II che riporta
anche alcuni problemi sottoposti dal Maestro Giovanni risolvibili con
equazioni quadrate e cubiche. il "Liber quadratorum" costituisce
un brillante lavoro sulle equazioni indeterminate di 2° grado: un lavoro
nel quale è visibile l'influsso della tradizione culturale araba.
Il "Liber Abaci" fu rivisto nel
1228 per essere dedicato a Michele
Scoto. In tutta la sua produzione è sicuramente l'opera più importante è
un lavoro contenente quasi tutte le conoscenze aritmetiche e algebriche ed
ha avuto una funzione fondamentale nello sviluppo della matematica
dell'Europa occidentale. In particolare la numerazione indo-arabica, che
prese il posto di quella latina semplificando notevolmente i commerci
extraeuropei, fu conosciuta in Europa tramite questo libro. In tale sistema
di numerazione, il valore delle cifre dipende dal posto che occupano:
pertanto egli fu costretto ad introdurre un nuovo simbolo, corrispondente
allo zero "0", per indicare le posizioni vacanti.
Il decreto della Repubblica di Pisa gli
conferì il titolo di "Discretus et sapiens magister Leonardo Bigollo"
a riconoscimento dei grandi progressi che apportò alla matematica.
Fibonacci morì qualche tempo dopo il 1240, presumibilmente a Pisa. Anche al
giorno d'oggi la fama di Leonardo è tale che esiste un'intera pubblicazione
dedicata a questi argomenti: il "Fibonacci Quarterly", periodico
matematico dedicato interamente all'aritmetica connessa alla sequenza di
Fibonacci.
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