Secondo
Elliott tutte le manifestazioni registrabili dall'andamento dei
prezzi di un titolo o indice sono riconducibili ad un ciclo regolato al suo
interno da leggi ben strutturate, la stessa armonia di base che è
riscontrabile in natura. Il metodo è basato sulla consuetudine di
intervallare momenti di sviluppo a momenti di rafforzamento o discesa,
facendo combinare questi movimenti in conformazioni simili che si ripetono
ciclicamente, solo ampliando la durata temporale e l'escursione dei prezzi. L'applicazione
di questi studi hanno portato Elliott a prevedere la grande crescita del
mercato americano dopo il crollo del 1929 in controtendenza rispetto a tutti
gli analisti dell'epoca
L'ostacolo
maggiore dell’utilizzo di questa teoria sta nell’esatta interpretazione
del punto in cui si trova il ciclo e come con altri sistemi, darà
soddisfazioni ed amarezze poiché nel flusso di un ciclo si trovano fasi di
congestione, di accelerazione, correttive ed impulsive. Nonostante questo il
principio delle onde resta uno dei metodi migliori, ma è sempre bene
integrarlo con altre teorie che stanno alla base dell'analisi tecnica,
questo permetterà una migliorarne l’interpretazione conferendogli una
maggiore attendibilità nell’individuare i futuri movimenti di mercato.
Struttura
delle onde di Elliott
Con
il termine "onda" viene indicata una struttura non lineare che
presenta una progressione, di alti e bassi. Elliott scrisse nel suo libro
“The Wave Principle”, e ribadì in una serie di articoli pubblicati nel
1939 dal Financial World Magazine, come il mercato azionario seguisse un suo
ciclo di figure di cinque onde al rialzo e tre onde al ribasso per comporre
un intero ciclo di otto onde.
Figura
1: Il complesso di elementi
descritto da Elliott è composto da onde impulsive individuate da numeri e
onde correttive individuate da lettere. Un'onda impulsiva è composta da
cinque onde minori e si muovono nella stessa direzione del trend. Un'onda
correttiva è composta da tre onde minori e si muove in opposizione al
trend. Questa successione di movimenti forma delle strutture a 5 e 3 onde
che aumentano sempre di grandezza o di "grado".
E
importante sottolineare che la figura 2 non e' soltanto una esposizione
allargata della figura 1 dove vi sono cinque onde di cui tre onde impulso e
due correttive , osservando più in particolare la figura 2 vedremmo che
ogni onda e' composta da cinque sotto onde e cosi via. Il principio delle
onde manifesta il fatto che le onde di ogni ciclo possono essere suddivise e
risuddivise in onde di cicli minori e nello stesso tempo sono onde di cicli
maggiori.
Si
nota infatti come la precedente sequenza sia un'onda impulsiva che finisce
con un picco chiamato 1. Ciò segnala che, anche il movimento di grado
superiore ha un trend rialzista. A seguito di queste iniziali 5 onde
impulsive, abbiamo una sequenza correttiva a tre onde, denominata onda 2.Con
lo sviluppo delle onde 3, 4 e 5 andiamo a completare la sequenza impulsiva
di grado maggiore identificata come onda (1).
I
numeri e le lettere inseriti tra le parentesi indicano il grado di un’onda.
La struttura impulsiva dell'onda (1) indica che siamo all'interno di un
trend rialzista e che dovremo attenderci un nuovo movimento impulsivo al
rialzo, che sarà, però, anticipato da un movimento correttivo a tre onde
al ribasso dello stesso grado dell'onda (1).
Questa
correzione, definita onda (2), sarà seguito dalle onde (3), (4) e (5), le
quali andranno a concludere una sequenza impulsiva di un nuovo grado
maggiore definita onda [1] contrassegnata in verde. A questo punto , ci
aspetteremo ancora una correzione, a tre onde, dello stesso grado, definita
onda [2].
REGOLE
FONADAMENTALI
Il
fine di qualsiasi sistema di analisi e' quello di identificare dei segnali
di entrata ed uscita dal mercato. Studiando il grafico dei prezzi di un
titolo è possibile individuare le otto onde di Elliot e quindi di stabilire
la situazione di mercato attuale e i probabili movimenti futuri.
Per
effettuare un conteggio esatto è necessario seguire le cinque regole di
base.
•
Per le onde a impulso: l'onda 2 NON ritraccia mai il 100% dell'onda uno.
•
l'onda 4 NON ritraccia mai il 100% dell'onda 3.
•
L'onda 3 termina sempre sopra la fine dell'onda 1.
•
l'onda 5 termina sempre sopra la fine dell'onda 3.
•
l'onda 3 e' l'onda più lunga di tutte le onde impulso. Figura 6
Può
capitare che nel conteggio delle onde la quinta non supera la terza. Elliot
chiama questa situazione "failure" (Fallimento), e si
verifica semplicemente per un errato conteggio delle onde o quando si ha un
eccessivo sviluppo della terza.
TENDENZE
•
L'onda 5 tende a svilupparsi con la stessa ampiezza dell' onda 1.
•
Se riscontriamo che il movimento correttivo dell'onda 2 è veloce nella sua
composizione, con ogni probabilità l'onda 4 avrà luogo con una correzione
laterale. Al contrario se l' onda 2 è in correzione laterale, è probabile
che l'onda 4 sarà veloce.
•
La fase delle tre onde correttive tende a finire alla stessa quotazione del
termine dell'onda quattro di grado inferiore.
Psicologia
delle onde
L'aspetto
psicologico delle onde è il risultato della personalità ed emotività
della massa delle persone, quello che generalmente chiamiamo psicologia
dell'investitore. Nella struttura delle onde possiamo riscontrare la
rapidità con cui la massa degli inventori passa da uno stato di euforia
alla frustrazione, come anche già scritto da Charls Dow per descrivere le
diverse fasi del mercato.
PRIMA
ONDA
La massa ha ancora paura di entrare ancora timorosa dalle passate perdite,
alcuni spinti dai prezzi "scontati" aprono posizioni. La
convinzione generale è che il trend negativo non sia ancora finito ma i
volumi iniziamo a crescere.
SECONDA
ONDA
Chi è entrato alla prima onda esce intascando un piccolo ma sicuro
guadagno. Altri già in perdita da tempo aspettavano solo un rimbalzo per
alleggerire le perdite, contribuendo a far credere che il mercato orso non
è ancora finito. Nella seconda onda il rintracciamento della prima può
essere elevato, ma i volumi non sono eccessivi. Coloro che volevano uscire
ne ha avuto l'occasione mentre molti altri attendono un segnale di conferma
dell' inversione di trend per entrare decisi.
TERZA
ONDA
La terza onda e' la più potente, I volumi aumentano di molto e spesso si
formano dei gap nella curvatura dei prezzi. Questa è solitamente l'onda i
cui si realizzano i guadagni maggiori.
QUARTA
ONDA
La quarta onda interrompe i guadagni con la delusione dei ritardatari che
temono di rimanere col “cerino in mano”. Questa è la fase in cui i
primi ad entrare, solitamente le mani forti, escono dal mercato.
QUINTA
ONDA
La massa entra in gioco e spinge il mercato in ipercomprato, i titoli
vengono sopravvalutati, i target price divengono surreali, gli investitori
presi da un' euforia collettiva. Tutti parlano di borsa, dal lattaio, al
bar, ai TG si sente la gente che dà consigli senza la minima cognizione ne
tecnica ne di origine fondamentale. L'euforia è all’apice.
ONDA
A
Il sentimento è ancora di tranquillità malgrado i prezzi iniziano a
calare. Molti pensano che sia un normale storno dovuto alla forte crescita
precedente rimanendo in posizione long. I più scaltri si insospettiscono e
presi dalla paura che la manna sia finita escono.
ONDA
B
Una nuovo incremento. la voce dei guadagni facile è arrivata a tutti, anche
chi non era propenso al rischi compra qualsiasi cosa. Parte di chi è
entrato sui massimi media le proprie posizioni nella speranza di recuperare
più rapidamente. Un vero paradiso degli speculatori.
ONDA
C
Un ondata di vendite arrivano sui mercati, i prezzi crollano rapidamente e
inizia il panico tra i piccoli risparmiatori. I target price assurdi di
qualche tempo prima sembrano delle barzellette. Nella più totale
frustrazione la massa liquida il portafoglio, nel senso letterale del
termine, portandosi a casa fortissime perdite. Il ciclo si è concluso e una
nuova onda 1 può arrivare...
Attinenze
con l'analisi grafica
I
cunei
I cunei furono paragonati da Elliot come una conformazione di onde che si
verificano quando il precedente movimento e' stato troppo rapido e
accentuato. Indicano un'inversione di trend.
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